Quasi quattro ore dopo aver iniziato la repressione nella zona di Villa Mascardi, la Polizia Federale ha gradualmente ritirato i propri agenti dall’area occupata da una comunità mapuche, dopo un’operazione che ha dispiegato 100 umani in divisa per effettuare una “ispezione oculare” in un hotel abbandonato da anni e che è confinante con il Lof Lafken Winkul Mapu.

Nell’attacco poliziesco, i poliziotti, che sono giunti con blindati, si sono accaniti sparando indiscriminatamente sui comuneri e sulle comunere che al massimo hanno potuto resistere lanciando pietre.

Ferito da un proiettile di gomma.

Più di 300 bossoli di proiettili di gomma e di piombo sono stati raccolti nella zona, inoltre i federali hanno lanciato numerose granate di gas lacrimogeno contro donne, uomini, bambini e anziani che fanno parte della comunità. Nel suo raid repressivo, la polizia ha incendiato una ruka (abitazione mapuche) dimostrando una volta di più il disprezzo che lo stato, attraverso i suoi agenti, ha verso i popoli originari.

Bossoli di proiettili sparati dalle forze repressive.

A capo di tutta questa operazione, c’è stata di nuovo la procuratrice federale Sylvia Little, tristemente celebre per essere intervenuta nell’azione repressiva che finì con l’assassinio del comunero Rafael Nahuel.

La Little ha l’ossessione di distruggere la resistenza ancestrale del popolo Mapuche, servendo in questo modo gli interessi razzisti e depredatori degli usurpatori stranieri che sono andati impadronendosi del territorio mapuche. Con uno stile da “Rambo” femminile, la procuratrice gode a comandare gli uomini in uniforme ed è testimone oculare dei saccheggi e delle devastazioni che loro fanno. Tutto con l’aggiunta dell’impunità per le loro azioni.

16 dicembre 2020

Resumen Latinoamericano