Il governo vuole trasferire sulla classe lavoratrice il peso della crisi


Confederazione delle Nazionalità Indigene dell’Ecuador

La Confederazione delle Nazionalità Indigene dell’Ecuador, CONAIE, considera un attentato alle economie familiari della classe lavoratrice l’annuncio delle nuove misure economiche emesse dal governo venerdì 10 aprile 2020.

Nella crisi sanitaria, economica e sociale per la propagazione del Covid-19 in Ecuador siamo noi lavoratori che quotidianamente siamo nella prima linea di risposta, siamo noi lavoratori del campo e della città che abbiamo messo il contingente umano, i morti e il denaro; nonostante ciò, migliaia di famiglie del settore pubblico non hanno ricevuto il pagamento dei loro salari del mese di marzo, in cambio Richard Martínez Alvarado, ministro dell’Economia e delle Finanze, ha destinato $ 324 milioni per il pagamento dei buoni del tesoro 2020 e contemporaneamente 2000 docenti a contratto sono stati svincolati e più del 60% della popolazione non ha un lavoro a tempo pieno.

Nella crisi globale accentuata dall’espansione del coronavirus la maggioranza dei paesi hanno deciso di non pagare o di stabilire delle moratorie al pagamento del debito estero, dando la priorità alla vita, al sistema di salute pubblica e alle urgenti necessità dei popoli, come il lavoro, l’educazione e la sanità. In Ecuador, sono stati pagati USD 324 milioni di debito estero e sono state tagliate le risorse al sistema di salute pubblica, ora vogliono saccheggiare una volta di più le tasche degli ecuadoriani, queste azioni si spiegano con il legame dei rappresentanti della borghesia nelle principali cariche dello stato e, simultaneamente, questo è inaudito dato che lo stesso FMI e la Banca Mondiale, hanno chiesto ai paesi poveri di congelare il pagamento dei debiti e di poter liberare questo denaro per combattere la pandemia di coronavirus.

Ora il governo con misure non pianificate vuole trasferire sulla classe lavoratrice il peso della crisi, approfittando del contesto generato dalla propagazione del coronavirus, la mancanza di liquidità dello stato si è approfondita quando dal 2019 ha perdonato, con la “Remissione Tributaria”, debiti per più di 4000 milioni di dollari, a gruppi imprenditoriali e ora vuole spogliare i lavoratori pubblici e privati con il presunto apporto al “fondo solidale” da parte di chi guadagna, a partire da 500 dollari, questo significa pregiudicare i settori popolari che mensilmente neppure riescono a raggiungere i 700 dollari del Paniere Familiare Basico.

Il ministro Richard Martínez Alvarado sembra un nemico dei lavoratori, con il suo annuncio di domenica 12 aprile 2020 rende conto degli interessi corporativi che rappresenta, concede una serie di benefici ai gruppi imprenditoriali a detrimento dei diritti lavorativi, le proposte per applicare le nuove misure economiche danno via libera alla deregolamentazione e alla precarizzazione del lavoro e, pertanto: riduzione di salari, non proibizione di licenziamenti, possibilità di scontare la quarantena con vacanze accumulate, differire il pagamento di salari per periodi indefiniti, tra gli altri pregiudizi, senza proporre misure reali di protezione del lavoro e fissare condizioni lavorative giuste in questa crisi.

Queste sono le conseguenze dello stato per coprire i grandi debitori del pagamento di imposte, multe e interessi al Servizio del Debito Interno; tra i quali si trovano: le banche di Pichincha, Guayaquil, Pacífico; operatori telefonici Conecel e Otecel, Andes Petroleum, Exportadora Bananera Noboa, Pronaca, ecc; essendo la borghesia commerciale, industriale e finanziaria quella che accumula più e più ricchezze ma è debitrice di più di 6.200 milioni di dollari e mantiene, con il consenso del governo, i suoi esclusivi interessi economici.

Per tutto questo consideriamo che la crisi sociale si aggrava fondamentalmente per le decisioni economiche del governo, riflettendo indolenza, incapacità e incompetenza nel gestire le risorse pubbliche e generare in questa emergenza sanitaria benessere sociale ed economico, le economie familiari subiscono un altro colpo, fatto che diventa insostenibile creando una nuova tassa sul salario, mentre non esiste una proposta reale e integrale per proteggere i settori chiave come il sistema di salute, alimentazione, educazione, sicurezza sociale degli ecuadoriani come priorità essenziali, al contrario, in piena emergenza sanitaria impone un incerto panorama per lavoratori pubblici, e privati del campo e della città, così come, per le migliaia di famiglie che vivono del proprio quotidiano sforzo e che per le attuali restrizioni sono più vulnerabili.

La CONAIE nel 2019 presentò una serie di proposte economiche che hanno validità anche nell’attuale contesto, con la constatazione che le imposizioni del FMI implicano: concentrazione delle entrate nei più ricchi, instaurazione di relazioni mercantili che mandano in frantumi la società, ampliamento dei progetti estrattivisti soprattutto petrolifero e minerario essenzialmente violenti e depredatori delle comunità e della natura, esclusione dalla ricchezza della maggioranza della popolazione, autoritarismo per sostenere e proteggere le proprie misure, imposizioni al di fuori delle istituzioni e delle regole democratiche, utilizzo dello stato e della politica economica a proprio beneficio e dei gruppi di potere economico.

Tra le principali proposte presentate nel 2019 diventano urgenti:

– Pagare immediatamente ai servitori pubblici i salari relativi al mese di marzo. In pieno Giorno del Maestro, la celebrazione che il Governo fa agli insegnanti ecuadoriani è non pagargli in tempo lo stipendio.

– Aumentare l’Imposta sull’Uscita delle Divise per impedire la fuga di capitali e il trasferimento di ricchezza nei paradisi fiscali, così come aumentare il controllo sulle importazioni.

– Dichiarare la moratoria sul debito estero e trasferire quanto preventivato per questo pagamento al sistema di salute pubblica e agli aiuti alimentari alle migliaia di famiglie e ai settori più impoveriti.

– Emettere un decreto presidenziale per la proibizione di massicci licenziamenti nel settore pubblico e privato.

– Imporre un’imposta dell’1% sugli attivi di 270 gruppi economici, che permetterebbe di ottenere 1.157,2 milioni di USD.

– Restituire alla Banca Centrale dell’Ecuador la gestione del denaro elettronico e ampliare il suo uso per garantire la liquidità durante l’emergenza sanitaria.

– Promuovere prioritariamente l’agroecologia, l’agricoltura familiare contadina e comunitaria nelle politiche agropastorali del paese, invertendo l’attuale tendenza che favorisce l’agronegozio.

– Eliminare le retribuzioni vitalizie ad ex presidenti ed ex vicepresidenti e diminure gli stipendi di funzionari pubblici e privati che guadagno più di $ 4000 USD.

– Elaborare una Legge che permetta il Controllo e l’Estinzione di Possesso che specifichi i meccanismi che si metteranno in marcia per sanzionare e recuperare le risorse mal acquisite attraverso la corruzione tanto pubblica come privata, così come l’estradizione di capitali che si trovano nei paradisi fiscali.

In questo scenario, è il momento di difendere le conquiste storiche dei lavoratori e di impedire che il rullo compressore delle riforme passi sopra l’economia delle famiglie povere. In virtù di ciò, le richieste del movimento indigeno, del movimento sindacale, delle organizzazioni popolari, del movimento delle donne e del popolo in genere si uniscono per promuovere un programma di unità.

Jaime Vargas

Presidente de la CONAIE

15/04/2020

Rebelión

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
CONAIE, El gobierno pretende trasladar a la clase trabajadora el peso de la crisis” pubblicato il 15/04/2020 in Rebelión, su [https://rebelion.org/el-gobierno-pretende-trasladar-a-la-clase-trabajadora-el-peso-de-la-crisis/] ultimo accesso 24-04-2020.

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