Cile combattente: gioventù ferita ma solidale e caustica. Lettera di Oscar Pérez


Oscar Pérez

Gustavo Gatica, lo studente di psicologia di 21 anni che l’8 novembre ha perso i suoi occhi per i pallini sparati dalle Forze Speciali dei Carabinieri, ci ha detto: “ho regalato i miei occhi affinché la gente si svegli”, e ora, il giovane di 20 anni, Oscar Pérez, praticamente triturato da due veicoli dei medesimi criminali delle Forze Speciali, ci scrive e ci fa un appello “a non abbassare le braccia”.

Che forza, che dirittura morale, che solidarietà, che sprezzo questo dei nostri giovani combattenti! Una gioventù che sulle ferite dei propri padri e nonni, si è oggi sollevata nelle città e che lo sta facendo da anni nel Wallmapu. La storia dei popoli è fatta da uomini e donne di questa sorta, e per questo, in fin dei conti, né la forza criminale, né il cinismo né le manovre del capitale, potranno sconfiggerci. (Nota dell’editore CT)

Lettera di Oscar Pérez Cortez

Siamo l’anima collettiva della liberazione, non siamo della venduta casta politica, siamo lo spirito del bosco nativo sul quale oggi si incontrano i labirinti di cemento. Agiamo più per amore che per odio; l’odio verso il capitalismo e le sue imprese saccheggiatrici della terra, si traduce solo nell’amore e nella connessione che abbiamo con lei, la ñuke mapu, pacha mama (Madre Terra).

Non solo difendiamo la natura ma siamo parte e una sua estensione, ci spezza il cuore il fatto che stia venendo distrutta, saccheggiata e contaminata da gente che non vuol vedere al di là del proprio ego e dei propri privilegi, l’avidità e il desiderio di potere.

Straziante è il fatto che loro siano quelli che controllano le nostre vite e definiscano ciò che possiamo o no fare, che ci allevino per produrre e consumare, per muovere gli ingranaggi della loro macchina e così poter avere più beni per loro e le loro famiglie. Non lo capiscono, non lo capiranno, vivono in una bolla di comodità dalla quale non possono nemmeno immaginarsi il livello di disuguaglianza che c’è in questo paese e nel mondo.

Siamo i discendenti degli indigeni che non hanno potuto sterminare e gli serviamo da mano d’opera, i raccomandati, perché nonostante che mi chiami “Pérez Cortez” le mie radici sono fortemente legate a questa terra latina, ai suoi boschi, il cielo, le montagne, i fiumi e le terre, quelle che rispettiamo come nostri antenati giacché noi stessi morendo torneremo terra, con la quale abbiamo un forte senso di reciprocità.

Nel nostro spirito vive la libertà di tutti/e i/le caduti/e, le mani ruvide dei miei nonni contadini, i poemi e i racconti che mi raccontava la mia tata incitandomi ad apprendere sempre di più, le lunghe giornate di lavoro di mio padre e mia madre, che fecero un enorme sacrificio affinché io, nella mia generazione, potessi avere un miglior accesso all’educazione e rompere meglio la pellicola, avere un pensiero critico, ringrazio i/le professori/esse che hanno creduto in me.

Ci hanno messo a costruire palazzi dove i nostri piedi mai cammineranno, ci hanno messo a costruire carceri per poi abitarle, a costruire scuole per domarci.

Sotto la macchina del neoliberalismo e sopra le anime libere, un forte ululato alla küyen -luna-; si sa che non potranno silenziare il nostro spirito di libertà, le nostre idee sono a prova di proiettile.

!!!AMULEPE TAIÑ WEICHAN!!!    (Che continui la nostra lotta!!!)

Sono eternamente grato per il sostegno di tutta la gente che mi ha mandato buone vibrazioni e messaggi di sostegno, a non abbassare le braccia e che nessuno limiti il nostro diritto di manifestare.

Uniti siamo più forti!!!

Un abbraccio a tutti.

Oscar

@PrimeraLineaPrensa

Ricevuto lunedì 23 dicembre 2019.

25 dicembre 2019

Nuevo Correo de los Trabajadores

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Chile combatiente: juventud herida pero solidaria y altiva. Carta de Oscar Pérez” pubblicato il 25/12/2019 in Nuevo Correo de los Trabajadores, su [https://cctt.cl/2019/12/25/chile-combatiente-juventud-herida-pero-solidaria-y-altiva-carta-de-oscar-perez-video/] ultimo accesso 28-12-2019.

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