Un articolo pubblicato sul sito digitale Primera Línea ha denunciato che la Bolivia vive sotto un regime d’emergenza che si avvicina pericolosamente al terrorismo di stato.
Con il titolo “Imminente intervento nell’ambasciata del Messico”, il testo avverte che nelle prossime ore un Gruppo Operativo della Polizia del Ministero degli Interni, composto da 150 agenti e civili, potrebbe violare la sede diplomatica con l’obiettivo di arrestare gli ex ministri del governo di Evo Morales, rifugiati lì.
Nelle ultime ore -ha aggiunto- sono avvenuti inusuali movimenti di veicoli e pattuglie della polizia intorno al luogo e sono stati rafforzati i posti di vigilanza.
Primera Línea ha commentato che la residenza messicana è da 24 ore sotto assedio ininterrotto impedendo anche il movimento degli abitanti, di ricevere visite e l’accesso di radiotaxi.
L’articolo che circola anche nelle reti sociali ha allertato che avvenendo un intervento nell’immobile, “considerato territorio sovrano e inviolabile dello stato messicano, saremo di fronte ad uno dei fatti più funesti nella storia delle relazioni internazionali dell’America Latina e del mondo”.
La denuncia insiste sul fatto che nemmeno nelle le dittature più sanguinarie di Jorge Videla (Argentina, 1976-1981), Augusto Pinochet (Cile,1973-1990), Alfredo Stroessner (Paraguay, 1954-1989) o Hugo Bánzer (Bolivia, 1971-1978) avvenne un fatto di simili conseguenze.
“Allo stesso modo l’Ambasciatrice del Messico sta venendo controllata e pedinata in ogni momento, situazione che merita la condanna non solo del suo governo ma della comunità internazionale”, ha aggiunto.
Le azioni di polizia e degli organismi di intelligence -ha aggiunto il testo- sono state raddoppiate nel controllo e la persecuzione mediante l’installazione di dispositivi elettronici e l’uso di droni che sorvolano la residenza.
Questi “sono indicatori delle più flagranti violazioni dei diritti umani che aggrediscono la dignità di coloro che pensano che in Bolivia si viva in democrazia”, ha affermato l’articolo di Primera Línea.
Dopo il colpo di stato che lo scorso 10 novembre ha obbligato Evo Morales alla rinuncia, è scoppiata una persecuzione politica contro di lui, di tutti i membri del suo gabinetto, così come dei seguaci del Movimento Al Socialismo (MAS).
Evo attualmente si trova in qualità di rifugiato politico in Argentina, ma alcuni dei suoi ministri, tra questi Juan Ramón Quintana (della Presidenza) e Wilma Alanoca (Cultura), sono dentro alla rappresentanza messicana in attesa dei salvacondotti per abbandonare il paese, qualcosa che finora la dittatura nega.
mv/dfm
PL
23 dicembre 2019
Resumen Latinoamericano
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
“Bolivia. Régimen de excepción se acerca al terrorismo de Estado” pubblicato il 23/12/2019 in Resumen Latinoamericano, su [http://www.resumenlatinoamericano.org/2019/12/23/bolivia-regimen-de-excepcion-se-acerca-al-terrorismo-de-estado/] ultimo accesso 24-12-2019. |