FARC-EP, Seconda Marquetalia

Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia, Esercito del Popolo, FARC-EP

Alle comunità indigene,

al Cauca e al popolo colombiano in generale, manifestiamo il nostro rifiuto e una profonda condanna di quanto succede -assassinii, massacri, scomparse forzate e attentati- che stanno venendo commessi in lungo e largo il paese in questo momento di malgoverno segnato dalla decisione delle istituzioni, di simulare la pace mentre si fanno a pezzi gli Accordi dell’Avana e gli impegni con il movimento sociale.

Specialmente oggi, disapproviamo veementemente il perfido attacco subito nel pomeriggio del 29 ottobre, dalla comunità della frazione La Luz, settore di Tacueyó, del municipio di Toril, che si è preso la vita dell’autorità Neehwe’sx CrIstian Bautista e delle guardie José Gerardo Soto, James WIlfredo Soto, Eliodoro Uniscué y Asdruval Cayapu, oltre ad aver ferito gravemente altre 6 persone (Matías Montaño Noscué, José Norman Montano Noscué, Crescencio Peleche Mensa, Dora Rut Mesa Peleche, Rogelio Tasquinas ed Alver Cayapú), fatti profondamente dolorosi ai quali si aggiungono ogni giorno crimini come quello che è appena avvenuto per mano della forza pubblica che ha assassinato il giovane difensore dei diritti umani, Floer Jair Trompeta Pavi. Non c’è nulla che giustifichi di procedere contro gente inerme che ha manifestato in modo chiaro e definitivo il proprio amore per la difesa del cammino di riconciliazione e di vivere bene in concordia.

Secondo le prime informazioni, “uomini sconosciuti che si muovevano su un veicolo nero hanno fatto un’imboscata al veicolo su cui viaggiavano gli indigeni e hanno sparato. L’Associazione dei Consigli Indigeni del Norte del Cauca (ACIN) ha aggiunto che gli attaccanti hanno sparato, anche contro le ambulanze”. Situazione che rende più grave e inammissibile quanto successo, chiedendo un’indagine profonda e precisa che permetta un veloce chiarimento e la definizione di responsabilità e sanzioni.

Come FARC-EP (Progetto Seconda Marquetalia), senza tentennamenti abbiamo recentemente inviato tre dichiarazione nelle quali diamo per scontata la nostra posizione di fronte alla guerra sporca e alle violazioni dei diritti umani di cui sono stati oggetto membri del movimento sociale, membri della Forza Alternativa Rivoluzionaria e in generale la gente comune: comunicato del 7 settembre 2019, comunicato del 13 settembre, e messaggio alle Autorità Indigene del Piano di Vita Progetto NASA, come risposta alla loro Carta Aperta dello scorso 18 ottobre, nel quale dichiariamo:

1. Nessun atto politico o di ordine militare e ancor meno crimini come quelli che sono denunciati con serie preoccupazioni dalle comunità di Toribio, Tacueyó e San Francisco sono stati commessi da guerriglieri o miliziani sotto i nostri ordini dentro il progetto FARC-EP (Seconda Marquetalia).

2. È evidente che il grave deterioramento, come conseguenza della perfidia governativa, del processo di pace che è scaturito dall’Accordo dell’Avana, ha suscitato il sorgere di diversi gruppi che si fanno chiamare FARC o agiscono sotto questa sigla, e altre di più con modalità operative e propositi diversi, alcuni dei quali indubbiamente escono dai parametri che devono guidare un’organizzazione rivoluzionaria. Per questo, chiaramente, le nostre azioni e dichiarazioni avranno una unica voce avvallata dai nomi specifici del corpo dei Comandanti che firma il Manifesto di nascita, datato nell’agosto dell’anno in corso…”.

Come allora, ora ribadiamo il nostro rispetto delle comunità indigene, delle loro autorità, usi e costumi; la lotta per preservare le loro tradizioni, identità e territorio, e per andare avanti nella conquista della giustizia sociale e il vivere bene, che sono obiettivi fondamentali anche della nostra lotta, e ribadiamo si essere sempre disposti a qualsiasi chiarimento o richiesta.

Fraternamente,

Direzione FARC-EP, Seconda Marquetalia

01/11/2019

La Haine