L’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) sfida il Governo del Messico e crea nuovi caracol.
Con un comunicato emesso sabato, il comitato clandestino rivoluzionario indigeno-comando generale dell’EZLN ha decisamente criticato l’assassinio, la scomparsa e la detenzione degli attivisti sociali che difendono i diritti degli indigeni contro i mega progetti neoliberali.
Il movimento ha respinto le campagne di menzogne, le diffamazioni e i pattugliamenti militari contro i popoli indigeni e ha affermato che il “Caposquadra e i suoi sorveglianti” non possono spuntarla con loro perché la dignità, il coraggio, la rabbia, la ribellione, non si possono fermare né richiudere, anche se si costruiscono muri, frontiere, accerchiamenti, eserciti e poliziotti che servono solo per la morte.
Ribadendo che gli assedi governativi non servono e non possono bloccarli, l’EZLN ha affermato che il “Caposquadra” è rimasto indietro, informando di altri municipi autonomi ribelli zapatisti in nuove zone del sud est messicano.
“Anche se con lentezza, come deve essere per il loro nome, i 5 Caracol originari si sono riprodotti dopo 15 anni di lavoro politico e organizzativo; e i Municipi Autonomi Ribelli Zapatisti (MAREZ) e anche le loro Giunte di Buon Governo hanno dovuto fare dei cuccioli e vederli crescere. Ora saranno 12 Caracol con le loro Giunte di Buon Governo”, si legge nel documento in cui sono menzionati i nomi e l’ubicazione di undici nuovi Caracol e Centri di Resistenza Autonoma e Ribellione Zapatista (CRAREZ) che si aggiungono agli altri 5 Caracol originari, come dire le regioni autonome che già avevano.
A luglio il presidente del Messico, Andrés Manuel López Obrador (AMLO), ha visitato i municipi simpatizzanti dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale in Chiapas, uno stato povero nel sud del Messico, dove si è impegnato a migliorare i servizi sanitari e ha sollecitato a mettere fine alle differenze per lavorare in modo congiunto.
“Il cattivo governo ha pensato e pensa che quello che la gente si aspetta e di cui ha bisogno sono elemosine monetarie. Ora, i popoli zapatisti e molti popoli non zapatisti, così come i popoli fratelli del Congresso Nazionale Indigeno (CNI) nel sud est messicano e in tutto il paese, gli rispondono e dimostrano che si sta sbagliando”, ha denunciato il movimento nel suo rapporto.
Nel 1994 è sorto in Chiapas l’EZLN, il cui obiettivo era di migliorare le condizioni degli indigeni così come di ottenere la propria dignità, situazione che hanno a malapena ottenuto.
Il movimento dell’EZLN continua a provocare polemiche in Messico, dato che gli indigeni non sono riusciti a migliorare la propria qualità della vita. Le comunità zapatiste hanno lavorato per più di 20 anni per migliorare le proprie condizioni senza l’aiuto dei Governi federale e statale, anche se continuano a vivere nell’emarginazione e nella povertà.
18/08/2019
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
“Zapatistas “rompen cercos” y ocupan nuevos territorios en México” pubblicato il 18/08/2019 in La Haine, su [https://www.lahaine.org/mm_ss_mundo.php/zapatistas-rompen-cercos-y-ocupan] ultimo accesso 19-08-2019. |