Migliaia di persone hanno marciato sotto un’intensa pioggia e il freddo, affinché una volta per tutte finisca l’impunità in Uruguay.
24 manifestazioni, 24 cortei del silenzio a cui hanno fatto orecchie da mercanti tutti i governi di turno, dal “ritorno” della democrazia, nel 1985, fino ai nostri giorni.
Che ci dicano dove sono le scomparse e gli scomparsi, è stata la richiesta centrale di questa marcia, che come tutti i 20 maggio, ha percorso l’Avenida 18 de Julio, nel centro di Montevideo.
La folla ha dimostrato che le politiche della dimenticanza e dell’impunità sostenute dai genocidi e dai loro complici, non ce l’hanno fatta con la memoria popolare. Riaffermazione palpabile del fatto che questa emblematica mobilitazione è avvenuta per la prima volta, al di là delle frontiere cittadine, in vari dipartimenti del paese.
Senza aver ottenuto la verità, la giustizia e il castigo dei colpevoli che hanno esercitato il terrorismo di stato contro le e gli scomparsi, gli assassinati e i torturati durante l’ultima dittatura civico-militare, migliaia di uruguayane e uruguayani, questo 20 dell’anno, hanno detto BASTA.
“Che ci dicano, dove sono! Contro l’impunità, quella di ieri e quella di oggi”.
20 maggio 2019
Resumen Latinoamericano
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
Valeria Fariña, “Uruguay. Cientos de miles marcharon contra la impunidad de ayer y hoy: ¡Que nos digan donde están las y los desaparecidos!” pubblicato il 20/05/2019 in Resumen Latinoamericano, su [http://www.resumenlatinoamericano.org/2019/05/20/uruguay-cientos-de-miles-marcharon-contra-la-impunidad-de-ayer-y-hoy-que-nos-digan-donde-estan-las-y-los-desaparecidos/] ultimo accesso 22-05-2019. |