Lunedì, il direttore dell’Agenzia per il Reinserimento e la Normalizzazione della Colombia, Andrés Stapper, ha rivelato che dalla firma dell’Accordo di Pace sono stati assassinati 128 ex combattenti delle allora Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia-Esercito del Popolo (FARC-EP).

Il Governo ha provveduto a più di 199 schemi di protezione sollecitati da collettivi di ex guerriglieri delle FARC-EP, ha detto il funzionario.

Le sue dichiarazioni sono avvenute a seguito della commozione causata in differenti settori della società e, soprattutto, tra i membri dell’odierno partito Forza Alternativa Rivoluzionaria del Comune, per l’assassinio di un bebé di sette mesi, figlio di un ex guerrigliero, avvenuto la scorsa domenica.

Stapper ha condannato il crimine e ha affermato che le autorità hanno iniziato le indagini per catturare i responsabili che hanno causato la morte del minore sparando contro i suoi genitori nel dipartimento di La Guajira.

Secondo le versioni dei familiari, il minore sarebbe stato uno dei “bebé della pace”, perché nacque nello Spazio Territoriale di Qualificazione e Reinserimento Terra Grata, nel Cesar.

Dirigenti del partito delle FARC e organizzazioni difensore dei diritti umani si sono pronunciati questo lunedì sull’assassinio e hanno chiesto garanzie al Governo per coloro che hanno abbandonato le armi e si sono impegnati nella pace e nella riconciliazione della Colombia.

Il riconosciuto avvocato e difensore dei diritti umani Alirio Uribe ha commentato nel suo profilo Twitter che “in Colombia nemmeno i bebé si salvano dai sicari”.

Il 24 novembre 2016, a Bogotà, terminarono i dialoghi di pace tra il governo colombiano guidato dall’ex presidente Juan Manuel Santos e le FARC-EP.

*Da informazioni di teleSUR e Prensa Latina

16 aprile 2019

Resumen Latinoamericano