Gassificando bambini, donne e anziani, dando fuoco ad abitazioni e ai beni degli/delle occupanti, circa 2 mila poliziotti hanno commesso un criminale sgombero nell’insediamento 12 di Junio de Luque.
Si sono registrati feriti/e di diversa gravità e un numero indeterminato di occupanti sono stati arrestati/e dalla polizia. Si segnala il caso di un agente che ha perso un occhio a seguito della cattiva esplosione di uno degli ordigni esplosivi che è scoppiato durante l’intervento. Anche le bastonate che avrebbero ricevuto il reporter del quotidiano Ultima Hora e alcuni cronisti radiofonici.
A metà del 2018, circa 700 famiglie, circa 2.100 persone, erano state protagoniste dell’occupazione di un terreno in una parte dei 68 ettari che ha la Compañía Paraguaya de Comunicaciones (Copaco) a Luque che va dalla terza compagnia di Isla Bogado fino alla quarta compagnia di Cañada San Rafael, nella zona conosciuta come Ranchito.
“Noi già li abbiamo avvertiti che dovevano andar via dal luogo, la Polizia ha la facoltà di arrestare in caso di flagranza”, ha giustificato la procuratrice Fátima Villasboa che ha sovrinteso alla violenta azione delle forze di sicurezza.
Secondo l’avvocata specialista in diritti umani, Milena Pereira Fukuoka, “gli sgomberi forzati sono gravi violazioni dei diritti umani. Sono azioni illegali e coloro che li ordinano e coloro che li attuano devono essere puniti”.
Ha aggiunto che “le persone vittime di sgomberi forzati hanno diritto alla riparazione e all’indennizzo per i danni subiti. Lo stato non può ordinare l’incendio di case, beni o coltivazioni delle famiglie, anche nel caso siano occupanti precari e che ci sia un ordine di sgombero passato in giudicato di un giudice civile. Non possono gettarli in strada senza offrirgli delle alternative”, ha ricordato.
“Se lo stato sgombera le famiglie applicando il Piano d’Azione Congiunta, che ha un carattere incostituzionale perché attribuisce alla procura funzioni giurisdizionali, il fatto è un crimine”, ha messo in evidenza.
Concretamente, case, mobili, indumenti, elettrodomestici e gli altri beni sono stati bruciati con un attacco disuguale e violento. “Gli abitanti e le abitanti hanno resistito erigendo delle barricate, ma la disparità di forze è stata tale che ci sono stati dei detenuti e/o feriti”, ha riportato RTV.
L’episodio si aggiunge a quello registrato in settimana a Ciudad del Este dove circa 538 famiglie sono state sgomberate dalle proprie case situate in 19 ettari di terra tra il km 9 e il km 10 verso Monday.
Gli/le abitanti denunciano che il titolo di proprietà non è stato presentato né verificato e che lo sgombero sarebbe stato realizzato senza un ordine giudiziario passato in giudicato come esige la legge.
Fonte: E’a
6 marzo 2019
Resumen Latinoamericano
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
“Paraguay: Feroz desalojo en terreno público de la Copaco en Luque” pubblicato il 06/03/2019 in Resumen Latinoamericano, su [http://www.resumenlatinoamericano.org/2019/03/06/paraguay-feroz-desalojo-en-terreno-publico-de-la-copaco-en-luque/] ultimo accesso 13-03-2019. |