L’Alleanza Civica per la Giustizia e la Democrazia (ACJD) ha reso pubblico il proprio ritiro dal tavolo di negoziato, fino a quando il regime non dimostrerà la propria volontà di trovare delle soluzioni alla crisi sociopolitica del Nicaragua.

Secondo l’ACJD Ortega dovrà dare delle concrete dimostrazioni riguardo alla libertà dei prigionieri politici, alla cessazione della repressione e degli arresti, al rispetto dei prigionieri politici e alla cessazione delle persecuzioni dei familiari dei detenuti.

L’ACJD ha annunciato che continuerà le consultazioni interne ed esterne con i diversi attori, tra cui i familiari dei prigionieri politici e le organizzazioni della società civile.

L’Alleanza Civica ha espresso la propria posizione dopo che Ortega aveva fatto conoscere la sua agenda riguardo ai negoziati con l’ACJD, con la quale offre riforme elettorali per le elezioni del 2021, di rivedere la liberazione dei prigionieri che non riconosce come prigionieri politici, di rafforzare le libertà dei nicaraguensi, in cambio della sospensione delle sanzioni internazionali contro i funzionari pubblici legati a casi di corruzione e violazione dei diritti umani.

L’Unità Azzurra e Bianca (UNAB) ha appoggiato la decisione della Conferenza Episcopale del Nicaragua, di non partecipare al tavolo di negoziato tra il Governo e l’Alleanza Civica, e afferma che si tratta di “un atto di serietà e dignità” da parte dei vescovi riguardo all’invito di partecipare come testimoni. Dichiara, inoltre, che “il regime ha fatto un appello a negoziare, mostrando una falsa volontà, dopo otto sessioni non ha dato compimento a nessuna delle richieste dell’Alleanza Civica” e che “utilizza il tavolo di dialogo come una cortina di fumo per continuare a smantellare il paese.

L’organizzazione sostiene che “un dialogo serio può essere credibile solo con la Conferenza Episcopale come mediatrice, la presenza fin dall’inizio di garanti internazionali e il ritorno della CIDH, Meseni, GIEI e della Oacnudh”, e sollecita la comunità internazionale a “procedere immediatamente con la Carta Democratica dell’OEA”.

10/03/2019

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