I combattimenti, si sono sviluppati vicino ai dipartimenti del Caquetá, del Guaviare e del Meta.

Questo lunedì fonti ufficiali hanno informato che l’operazione dei militari colombiani in cui è morto il guerrigliero Édgar Salgado (“Rodrigo Cadete”), capo di un gruppo dissidente delle FARC, ha fatto almeno 14 morti nel sud del paese.

“Sono morti in questa operazione militare 14 membri della dissidenza delle FARC, sono state catturate sei persone, alcune sono ferite ma non in modo grave, e sono stati recuperati quattro minori d’età che erano stati reclutati”, ha dichiarato ai giornalisti il ministro della Difesa del paese, Guillermo Botero. Così lo ha spiegato il ministro in una dichiarazione ai media guidata dal presidente colombiano, Iván Duque, e alla quale hanno partecipato anche il procuratore generale, Néstor Humberto Martínez, e la cupola militare.

Il passato 2 febbraio le Forze Militari hanno abbattuto “Rodrigo Cadete”, di 52 anni, in una zona rurale di San Vicente del Caguán, nel departimento del Caquetá (sud). Il guerrigliero nel 2016 si unì al processo di pace tra il Governo della Colombia e le FARC, ma successivamente si separò per guidare una delle dissidenze della vecchia guerriglia che opera nel sud del paese.

Botero ha aggiunto che nell’operazione, denominata “Zeus”, sono stati confiscati 15 fucili, tre fucili da caccia, sei pistole, un lanciagranate, tre candelotti di pentolite e tre granate a mano, così come computer, memorie USB e dischi rigidi, tra gli altri elementi.

Duque ha anche deplorato la morte in combattimento del soldato professionista Jesús Reinel Giraldo Trujillo, di 28 anni, che da nove era nell’Esercito. “Rodrigo Cadete” per 39 anni è stato legato alle già smobilitate Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC) e fu il responsabile dell’attacco alla base antinarcotici della Polizia di Miraflores, nel dipartimento del Guaviare (sud), il 3 agosto 1998.

04 febbraio 2019

Resumen Latinoamericano