Nel 2018 lo sfollamento forzato in Colombia è aumentato del 106%


Attraverso un rapporto, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (ACNUR) ha rivelato che tra gennaio e novembre del 2018 più di 30.500 persone sono state sfollate forzosamente dai propri territori come conseguenza del conflitto armato in Colombia.

Una delle cause di questo incremento nello sfollamento forzato contro le popolazioni è stato il vuoto di potere lasciato dopo l’uscita delle FARC dai territori, fatto che ha comportato che differenti gruppi al margine della legge si disputino il controllo di dette zone; secondo il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) ci sono almeno cinque nuovi conflitti armati che hanno colpito direttamente le comunità lungo il paese.

Oltre ai nuovi conflitti registrati dal CICR, è stato anche identificato un altro tipo di aggressioni che ancora non raggiungono la soglia del conflitto armato ma rappresentano un rischio per la popolazione e il suo accesso alle opportunità, come è il caso dell’uso della forza o la violenza urbana.

Allo stesso modo, il Consiglio Norvegese per i Rifugiati (CNR) in agosto ha pubblicato un rapporto che ha registrato 19.220 persone sfollate in Colombia durante il primo semestre del 2018, una somma che rappresenta il 106% in più in comparazione al medesimo periodo del 2017, anno in cui 9.075 colombiani furono allontanati dalle proprie terre.

Secondo l’ente, il Norte de Santander, soprattutto nella regione del Catatumbo, l’Antioquia nella regione del Bajo Cauca, il Chocó e il Nariño nella regione del Pacífico, sono stati i dipartimenti più colpiti da questi fenomeni, dato che in queste regioni ha individuato il 95% degli sfollamenti.

Contagio Radio

2 gennaio 2019

Agencia Prensa Rural

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Desplazamiento forzoso en Colombia incrementó un 106% en 2018” pubblicato il 02/01/2019 in Agencia Prensa Rural, su [https://prensarural.org/spip/spip.php?article23832] ultimo accesso 09-01-2019.

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