Il 2 novembre passato, Kevin Garrido Fernández, giovane libertario anticapitalista, che scontava una condanna per una sua presunta partecipazione, come autore, al collocamento nell’anno 2015 di ordigni esplosivi nella Scuola della Gendarmeria del Cile e nel 12° Commissariato San Miguel, è morto in strane circostanze all’interno del carcere penale Santiago 1.

Secondo il rapporto consegnato dalla Gendarmeria, Kevin Garrido sarebbe stato aggredito varie volte con un’arma bianca al torace e all’addome, azione che ha avuto come conseguenza il suo decesso nel medesimo centro penitenziario, entrando già morto nell’Ospedale Barros Luco, nel comune di San Miguel, Santiago.

Il ribelle sociale è stato condannato lo scorso 5 settembre a 17 anni di carcere per i fatti che la giustizia gli ha imputato.

Ancora non si conoscono i dettagli sulle cause di quanto avvenuto e riguardo all’identità dell’aggressore.

Venerdì 4 novembre sono stati fatti i funerali di Kevin Garrido. Le Forze Speciali dei Carabinieri hanno fermato arbitrariamente l’autobus dove viaggiavano le persone che accompagnavano al cimitero il corteo del giovane anarchico. Gli uomini in uniforme, blindati nelle loro carrozzerie belliche, hanno fatto scendere la gente dal veicolo collettivo e hanno iniziato a colpirli e a lanciare gas lacrimogeni e acqua con prodotti chimici sconosciuti.

Secondo Radio Primero de Mayo, i carabinieri hanno anche fermato varie automobili e un fuoristrada sparando ai giovani passeggeri, per cui i ragazzi sono usciti correndo dal veicolo.

Secondo notizie diffuse, un giovane sarebbe stato investito, durante la repressione, dal camion lancia acqua numero 20 e trasferito all’Ospedale Barros Luco, dove gli sono state constate una frattura al cranio e due fratture esposte alle gambe.

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4 novembre 2018

Resumen Latinoamericano / Andrés FC