L’esodo centroamericano continua la sua rotta verso gli Stati Uniti, anche se alcuni sono ritornati nei propri paesi


Lucia Joselin Muñoz

Arriaga, Chiapas. La carovana, o esodo migrante, è arrivata venerdì nel municipio di Arriaga, l’ultimo punto del suo passaggio per il Chiapas. Ieri, durante la loro permanenza a Pijijiapan, riuniti in assemblea hanno deciso che la loro rotta sarà immediata, hanno anche deciso che stando a Città del Messico manifesteranno al Senato della Repubblica per l’eliminazione dei visti per il libero transito attraverso il paese verso gli Stati Uniti, allo scopo di garantire la non deportazione, allo stesso modo, hanno fatto dei seminari di informazione sui processi legali con temi come richiesta di rifugio e altre opzioni migratorie.

La rotta che hanno tracciato per i prossimi giorni è di entrare oggi nell’Oaxaca diretti a Tepanatepec, da lì viaggiare verso Juchitán, Puebla e Città del Messico, rimane da definire il resto del percorso, nemmeno si sa esattamente quando giungeranno nella capitale, hanno detto che cercheranno di chiedere aiuto alle organizzazioni dell’Oaxaca per vedere se riescono ad avere dei camion per ridurre la stanchezza delle lunghe camminate.

Tra le 5 mila e le 6 mila persone fanno parte della carovana migrante, tra di loro uomini, giovani, adulti, donne e gestanti, per loro c’è stato l’ordine alla migrazione di lasciar passare e di non arrestare nessuno, nonostante ciò, questo sabato, con il cambio di giurisdizione, si ignora se quell’ordine continuerà ad esser vigente nello stato dell’Oaxaca.

Anche se in ciascun punto dove è giunta la carovana è stata offerta ai suoi membri la possibilità di tornare senza costi a propri paesi, la maggioranza ha come meta fissa di giungere negli Stati Uniti e di trovare lavoro, questo secondo le loro testimonianze, nelle quali affermavano anche di essersene andati dall’Honduras a causa della situazione di violazione dei diritti umani, della repressione, dell’impoverimento e dell’impunità del regime di Juan Orlando Hernández, che indicano come un dittatore e di stare provocando una guerra civile in quel paese.

Alcune famiglie honduregne che fanno parte della carovana, hanno anche segnalato che quello che le ha obbligate ad abbandonare il loro poco patrimonio, è il clima di violenza che si vive a causa delle bande come “la Mara”, dicono che comprano il diritto di suolo e chi non paga lo assassinano insieme alla sua famiglia in mezzo ad un contesto permissivo delle autorità.

Di fronte a questa situazione, migliaia continuano con il fermo proposito di giungere negli Stati Uniti.

Foto: Lucia Joselin Muñoz

27 ottobre 2018

Desinformémonos

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Lucia Joselin Muñoz, El éxodo centroamericano sigue su ruta a Estados Unidos, aunque algunos han regresado a sus países” pubblicato il 27/10/2018 in Desinformémonos, su [https://desinformemonos.org/exodo-centroamericano-sigue-ruta-estados-unidos-aunque-regresado-paises/] ultimo accesso 28-10-2018.

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