Siamo venuti a conoscenza da parte dei militari e successivamente dalla Direzione dell’Esercito di Liberazione Nazionale della Colombia, che Jacob David Acuña Gelis, alias Samuelito, è stato assassinato a San Pablo (Bolívar) da un franco tiratore dell’esercito.
Samuel aveva passato la frontiera dal Venezuela -dove stava svolgendo compiti della sua organizzazione- verso la sua zona di operazioni guerrigliere. Ha fatto parte per quasi 30 anni dell’ELN, era un guerrigliero da leggenda.
Era coraggioso, audace, le sue azioni come quelle del Che erano temerarie. Secondo coloro che lo hanno conosciuto non temeva i compiti più difficili né la morte, per questo il suo ruolo si era convertito in un riferimento per i guerriglieri sollevati in armi.
Secondo il rapporto dell’Esercito Colombiano partecipò al sequestro dell’aereo Foker dell’Avianca, al sequestro di 60 persone nella frazione di Moralitos, all’attacco alla stazione di Polizia del municipio di Santa Rosa e all’esecuzione dell’ex candidato sindaco del municipio di San Pablo, Bolívar. (Fu giustiziato per le politiche corrotte che questo politico realizzava contro il popolo).
Nel dossier che le autorità hanno di “Samuelito”, le Forze Armate segnalano che fu comandante del Fronte di Guerra Nordorientale, Sud Occidentale, Nord e attualmente nel “Darío Ramírez Castro”. Nel 2003 e 2004 avrebbe fatto parte dello Stato Maggiore Nazionale dell’ELN, successivamente della Direzione Nazionale. “Samuelito”, si informa, era una persona di fiducia del Comandante Nicolás Bautista, alias “Gabino”, capo politico dell’ELN.
Una cosa certa è che ogni volta che veniva fatta un’azione rivoluzionaria di una certa importanza, l’esercito non dubitava nell’assegnarla a Samuel.
Una vita rivoluzionaria
Jacob David Acuña Gelis era nato il 28 luglio 1960 a Sahagún (Córdoba).
I suoi genitori erano dei contadini poveri. La coppia ebbe 13 figli. Jacob fu il decimo di questa famiglia così numerosa. I suoi genitori si videro obbligati ad abbandonare le proprie terre per le minacce paramilitari e se ne andarono a Cartagena ad ingrossare i quartieri di “invasione”, che circondano quella città turistica. In quel momento lui aveva 12 anni.
Fin da molto giovane fu un dirigente studentesco dell’INEM di Cartagena (Istituto Nazionale di Insegnamento Medio). Nel movimento studentesco combatté il regime oppressore della Colombia.
Partecipò e organizzò grandi lotte studentesche a favore dell’educazione gratuita e di qualità dei giovani con scarse risorse. Partecipava a manifestazioni culturali e sportive. Secondo coloro che lo hanno conosciuto aveva fama di buon cantante di musica di protesta. In quello scenario contatta l’organizzazione e diventa militante urbano di quella.
Gli piaceva la Nuova Trova cubana e recitava versi di canzoni di Pablo Milanés, Facundo Cabral, Silvio Rodríguez, Víctor Jara e Mercedes Sosa. Amava la lettura e giocare a scacchi. Ed era un profondo ammiratore del Che Guevara.
Rifiutava di bere coca cola o usare i jeans. In una intervista che effettuò il giornalista David Antonio Torres Ruiz, gli disse: “Vengo da Cartagena, ma per l’amore per il mio popolo ho preso le armi e mi sono addentrato nella selva per NON fare un passo indietro, in piedi o al lato, ma mai in ginocchio”. Dopo nell’università continua con la lotta per una migliore educazione, quando al primo anno di università (psicologia) viene catturato e torturato dal regime. Questa situazione fa sì che nel 1986 venga coinvolto definitivamente nella lotta armata dalle montagne della Colombia. Si trasferisce nell’area del Darío Ramírez Castro, nel fronte guerrigliero José Solano Sepúlveda. Dopo tre anni fa già parte della direzione di questo fronte guerrigliero.
Dopo viene nominato primo comandante dell’area Darío Ramírez Castro, per la sua dedizione e le azioni politiche e militari. Dopo essere stato riconosciuto come comandante dell’area orientale giunge alla direzione nazionale. Lo inviano nel sud del paese come comandante di quell’area, dove riesce a fare importanti azioni politiche e militari.
Nel 2017 ritorna nell’area che lo vide nascere come guerrigliero, al Darío Ramírez Castro.
L’esercito colombiano aveva come scopo l’assassinio di Jacob David Acuña Gelis. Per mesi l’intelligence militare ha seguito i suoi passi. Al momento del suo assassinio “Samuelito” era in borghese e senza armi. La forza d’élite, non rispettando i trattati internazionali, ha deciso di ucciderlo a distanza, attraverso un franco tiratore. Dall’Internazionale Guevarista denunciamo questo assassinio del Governo Colombiano.
La lotta di “Samuel” come quella dei compagni dell’ELN presto o tardi darà i suoi frutti. Ti salutiamo al grido di ¡Hasta la Victoria Siempre!
Testimoni:
Dalla Selva Colombiana alias “Daniel”, alias “Valeria”, Alias “Libertad”.
31 agosto 2018
Kaos en la Red
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
Lois Pérez Leira, “Asesinado en Colombia el mítico guerrillero del ELN, Jacob David Acuña Gelis, alias Samuelito” pubblicato il 31/8/2018 in Kaos en la Red, su [http://kaosenlared.net/asesinado-en-colombia-el-mitico-guerrillero-del-eln-jacob-david-acuna-gelis-alias-samuelito/] ultimo accesso 03-09-2018. |