Redazione Desinformémonos

Città del Messico / la Commissione Interamericana dei Diritti Umani (CIDH) ha informato che, in totale, sono stati registrati in Nicaragua 212 morti per la violenza nelle proteste contro il governo del presidente Daniel Ortega, le quali sono iniziate il 18 aprile per le riforme del sistema delle pensioni.

Secondo l’organizzazione, i giovani sono stati la maggioranza delle “persone assassinate”, per cui ha fatto un appello allo stato nicaraguense ad applicare misure urgenti che impediscano l’uso della forza per reprimere le mobilitazioni, principalmente studentesche.

La visita in Nicaragua che hanno effettuato il segretario esecutivo della CIDH, Paulo Abrao, e la relatrice speciale per il Nicaragua, Antonia Urrejola, è avvenuta dal 17 al 21 maggio per indagare la violenza. Da allora, i casi di repressione sono aumentati.

Il passato giovedì, è stato diffuso che il  nunzio apostolico ha ottenuto un cessate il fuoco a Masaya, città che si è trasformata in un simbolo di opposizione ad Ortega e che è stata attaccata da gruppi vicini al governo e da poliziotti.

Le proteste in Nicaragua sono aumentate dopo che il governo del presidente Daniel Ortega aveva ordinato la repressione contro i cittadini che alla fine di aprile si sono opposti alle riforme del sistema delle pensioni e della previdenza sociale. Da allora, il numero dei detenuti e delle vittime della violenza per la repressione cresce nel paese.

All’inizio di giugno Amnesty International ha segnalato che “il governo del presidente Ortega non ha mostrato la minima disposizione a mettere fine alla sua sistematica politica di violenta repressione”, per cui ha fatto un appello affinché lo stato rispetti i propri obblighi internazionali sui diritti umani per garantire la verità, la giustizia e la riparazione delle vittime.

23 giugno 2018

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