Questo giovedì, Masaya si è svegliata sotto l’attacco dei paramilitari e degli antisommossa. Secondo Álvaro Leiva, segretario esecutivo dell’Associazione Nicaraguense Pro Diritti Umani, ANPDH, alle 4.30 del mattino si è registrato un forte attacco nel raccordo di Las Flores.

Circa 600 paramilitari sono entrati a Masaya, che vogliono entrare a Monimbó con le ruspe, per abbattere le centinaia di barricate che si trovano nei vari quartieri.

“Io voglio fare un appello pubblico al presidente Ortega, affinché fermi in questo momento la repressione contro Masaya e Monimbó, oggi è il terzo giorno di aggressione armata contro il popolo di Masaya che è disarmato”, ha detto a 100% Noticias, Álvaro Leiva.

L’attacco ha già fatto vari feriti e anche se fino ad ora non si ha il totale, Álvaro Leiva ha dichiarato che lavorerà per far conoscere le cifre. A sua volta ha dichiarato che i paramilitari e gli antisommossa stanno catturando varie persone che protestavano in modo pacifico.

“Le catture sono state fatte tra l’una e le tre del mattino. Il modo di operare è la selezione diretta verso alcuni cittadini che hanno protestato civilmente, bruciano le loro case, li aggrediscono e in molti casi li fanno scomparire, faremo un grande sforzo per arrivare a El Chipote, per verificare la situazione dei più di 70 detenuti e scomparsi che abbiamo registrato”, ha detto Álvaro Leiva.

Da parte sua Yubran Suazo, coordinatore del Movimento 19 aprile di Masaya ha detto che, “l’obiettivo fondamentale è seminare il terrore e Masaya non si piega di fronte a nulla. Continuiamo la nostra lotta fino ad ottenere l’obiettivo principale per il quale è stato sparso molto sangue in Nicaragua, per l’uscita di Ortega e chiedere giustizia per questo sangue innocente che è stato assassinato”, ha terminato.

21/06/2018

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