La guarimba è arrivata a Bogotà?


Yonaski Moreno

Questa settimana, una crescente ondata di saccheggi ha inondato Bogotà, registrando più di 90 minori arrestati e decine di feriti per gli scontri.

Lo scorso 19 febbraio le autorità colombiane avevano catturato tre presunti prestanome delle FARC, che secondo le indagini della procura sarebbero legati alle catene di supermercati Supercundi e Mercandrea e “servivano da facciata per il lavaggio del denaro proveniente da attività illecite”.

La notizia ha scatenato i demoni nella capitale colombiana. Gruppi nel sud di Bogotà hanno cominciato a saccheggiare i negozi. Sebbene in principio venissero saccheggiati solo i locali legati presuntamente alla “ex guerriglia”, i gruppi vandalici hanno ampliato i loro raggio d’azione saccheggiando anche panetterie, farmacie e locali commerciali che non sono in relazione con la FARC.

Un altro capitolo di violenza in un paese che attraversa un complicato processo di pace segnato dalla conflittualità tra coloro che chiedono giustizia a partire dal rispetto delle vittime e dal reintegro degli ex guerriglieri nella vita politica e civile, e coloro che la chiedono con vendetta e persecuzione contro gli ex combattenti e perfino contro la stessa sinistra.

In Colombia la cosa non è uguale come presso il suo vicino

A differenza di quanto avvenuto in Venezuela, dove le autorità hanno soffocato i fuochi di saccheggio senza prendere misure eccezionali, il Comune di Bogotà ha immediatamente decretato un coprifuoco, che sembrerebbe si estenderà fino a marzo.

Decine di bambine, bambini e adolescenti sono stati arrestati dalle autorità.

Nonostante la misura, si sono registrati scontri tra i gruppi vandalici e la polizia. Secondo il colonnello Jorge Urquijo, comandante Operativo della Polizia, “ci sono persone di altri settori che sono giunti qui a guidare i saccheggi”, queste persone starebbero aizzando gli attacchi attraverso le reti sociali.

Secondo quanto recensito dal Panam Post, tra la turba si trovavano anche dei cittadini venezuelani. Fatto che lascia aperta la possibilità che nel vicino paese si trovi parte dei gruppi guarimberos che sono stati protagonisti delle violente proteste tra aprile e luglio dell’anno scorso. Il fatto è che le similitudini sul modus operandi di questi gruppi non passano inosservate: usano dei minori di età come principali combattenti ed impiegano le reti sociali come strumento della rivolta. L’odio a tutto quello che odora di sinistra, si suppone.

La Procura Generale e la Polizia Nazionale della Colombia dichiarano che gli attacchi e i saccheggi ai supermercati di Bogotà sono stati promossi nelle reti sociali. È stato fatto anche uso delle reti sociali per provocare paura e inquietudine tra gli abitanti della città con la diffusione di foto e video in cui si vedono le mercanzie sparse al suolo e gli scaffali vuoti.

Nonostante ciò, le autorità colombiane non hanno ancora confermato chi ci sia dietro a questi avvenimenti.

Le FARC: “Tutto questo è uno spettacolo mediatico”

Il partito Forza Alternativa Rivoluzionaria del Comune (FARC) si è pronunciato riguardo le segnalazioni della Procura Generale della Colombia che indicano che il gruppo starebbe nascondendo beni, tra i quali le catene di supermercati saccheggiati.

“Tutte le immaginazioni e le arbitrarietà sulle favolose cifre probabilmente non dichiarate dalle FARC dovranno essere dimostrate”, hanno dichiarato attraverso un comunicato, tacciando l’accusa di “spettacolo mediatico”.

Da parte sua, la Procuratoria Generale della Colombia ha dichiarato che se i guerriglieri hanno occultato beni illeciti potrebbero perdere i benefici acquisiti con la firma dell’accordo di pace con il governo colombiano.

Dimostrando che la ex guerriglia, recentemente trasformatasi in partito politico, sia vincolata ai beni confiscati, la FARC subirebbe un duro colpo politico, così come temono i suoi dirigenti, che aggiungono che tutto è una “montatura della Procura a fini politici”.

Presupposto Negato

05-03-2018

La Haine

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Yonaski Moreno¿La guarimba llegó a Bogotá?” pubblicato il 05/03/2018 in La Hainesu [https://www.lahaine.org/mundo.php/ila-guarimba-llego-a-bogota] ultimo accesso 06-03-2018.

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