Attraverso le reti sociali è stato possibile conoscere la rivelazione di 19 testi delle negoziazioni confidenziali che con l’Unione Europea (UE) portano avanti i governi del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay ed Uruguay, senza la partecipazione del Venezuela, la sua appartenenza sospesa in modo controverso, nonostante che potrebbe avere un’enorme significato futuro per la sua economia e società) per raggiungere in modo immediato un accordo di liberalizzazione commerciale e finanziaria (TLC).
Dodici dei documenti non erano mai stati rivelati precedentemente, e ancor meno messi a conoscenza del pubblico da parte dei responsabili dell’UE e del Mercosur. Tra loro sono inclusi i capitoli delle intese raggiunte -o in discussione- che sono stati elaborati in modo segreto, inclusi quelli relativi a servizi, investimenti e commercio elettronico che possono restringere e/o distorcere in una misura inedita la capacità di regolazione economica e finanziaria dei paesi del Mercosur.
Fin dall’anno scorso l’intenzione manifestata dai governi è stata di annunciare con gran clamore che si era raggiunto l’accordo. Con una tale prospettiva di “corsa a tempo” gli analisti hanno fatto attenzione alla riunione prevista a Parigi dei presidenti di Francia e Argentina, Emmanuel Macron e Mauricio Macri, il prossimo venerdì 26 gennaio.
Nelle ultime ore i portavoce della cancelleria argentina riferiscono discretamente l’intenzione del presidente argentino di superare le differenze relative a due temi commerciali emblematici (carne e biocombustibili) di fronte all’ostracismo europeo ad offrire una maggiore apertura alle esportazioni del Mercosur.
“Il presidente Macri è disposto a riconoscere che l’Europa ha una grande pressione del suo stesso settore agro-pastorale per rendere immediatamente flessibile l’ingresso dei nostri prodotti, e togliere gli ostacoli ai negoziati in cambio di ottenere in futuro con ambigue promesse una maggiore apertura e, in tale modo, “salvare la faccia” (facesaving) di fronte ai settori sensibili e ad una opinione pubblica che intuisce che l’accordo sarà svantaggioso”, ha riferito in modo discreto uno sperimentato diplomatico brasiliano, conoscitore dei negoziati.
Notori squilibri
Tra le rivelazioni messe allo scoperto attira in particolare l’attenzione il capitolo relativo alla soluzione delle differenze, giacché mette in evidenza come potrebbero essere forzati i paesi del Mercosur a cedere sovranità giuridica e accettare richieste ancor maggiori di quelle definite dall’Europa in altri TLCS con paesi periferici.
L’UE potrebbe denunciare in un tribunale internazionale i governi del Mercosur per non aver rispettato il TLC e se il paese del Mercosur perdesse, l’UE potrebbe elevare i dazi di importazione dei prodotti del Mercosur fino a quando questi cambino norme, politiche e azioni in modo da rispettare le sentenze. Anche i paesi del Mercosur potrebbero denunciare l’UE con il medesimo sistema, è chiaro che sarebbe meno probabile per il molto minore grado di internazionalizzazione, per minori risorse e capacità di protesta delle sue imprese.
I testi del TLC che fino a novembre 2017 sono stati informalmente rivelati sui negoziati -ci sono state riunioni successive- mostrano che non solo l’UE ha sostenuto, relativamente a documenti precedenti, anche diffusi informalmente, che l’UE ha aumentato:
1) Le proprie richieste per chiedere una maggiore liberalizzazione a favore della partecipazione delle imprese europee agli acquisti pubblici nei paesi del Mercosur, inibendo un elementare ed tradizionale strumento per la promozione di nuove industrie e servizi di economie con un minor grado di sviluppo.
2) La richiesta di una maggiore flessibilizzazione e di un minor controllo sulle norme di origine, che permetterebbe una maggiore penetrazione, per esempio, ai molto conosciuti marchi europei di capi di vestiario e di design, per poter creare la maggior parte del valore della propria produzione in paesi con bassi costi, che poi sono presentati, etichettati e contare così sui vantaggi della liberalizzazione “europea” per la propria penetrazione nei mercati del sud.
3) Soprattutto, le proprie richieste di una molto maggiore protezione della proprietà intellettuale per estendere e aumentare privilegi monopolistici, che comporterebbe, come si è già ripetutamente osservato in altri accordi tra paesi centrali e periferici, un sostanziale aumento dei prezzi delle medicine, restringendo lo sviluppo dell’industria farmaceutica locale di generici e limitando ancor di più l’accesso alla sanità di coloro che oggi sono già limitati dalle politiche di tagli economici che colpiscono i bilanci pubblici della sanità.
Il segretismo
Risulta inaccettabile che i cittadini del Mercosur e dell’Unione Europea debbano sperare in queste rivelazioni per sapere ciò che stanno negoziando i propri governi. Un accordo come quello proposto implicherebbe cambiamenti strutturali a leggi, norme e politiche governative, essendo negoziato in modo clandestino e in modo di “tutto o nulla” con un annuncio politico di alto livello dei governi. Si forzano di fatto i Parlamenti a legiferare riguardo interessi regionali, nazionali o settoriali senza effettuare preventivamente studi seri e un dibattito aperto imprescindibile su eventuali conseguenze e impatti.
Ci sono altri percorsi per stabilire legami commerciali ed economici più stretti del Mercosur con il mondo. Questi devono essere basati sull’ampliamento e sostenibilità dei modelli produttivi, sul miglioramento sociale e non il “si salvi che può”, sul superamento di abissi tecnologici e il basilare riconoscimento del fatto che devono essere superate notorie asimmetrie tra regioni e paesi con un diverso grado di sviluppo per un accordo armonico e dinamico.
Non farlo comporterà solo aumentare gli squilibri così come è possibile verificare attraverso l’esperienza dei TLC già firmati dai paesi latinoamericani con economie centrali che in un primo momento erano stati presentati come “un modello di integrazione con il mondo” e dei quali oggi le statistiche mostrano i risultati economici, finanziari e sociali crescentemente negativi.
*Jorge Marchini: Economista e docente universitario argentino, vicepresidente della Fondazione per l’Integrazione Latinoamericana (FILA). Documento diffuso dal Centro Latinoamericano di Analisi Strategica (CLAE, www.estrategia.la)
22/01/2018
Estrategia
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
Jorge Marchini, “Las increíbles concesiones de Macri, Temer, Vázquez y Cartes a la Unión Europea (leaks del Mercosur)” pubblicato il 22-01-2018 Estrategia, su [http://estrategia.la/2018/01/22/las-increibles-concesiones-de-macri-temer-vazquez-y-cartes-a-la-union-europea-leaks-del-mercosur/] ultimo accesso 29-01-2018. |