L’unica opportunità dei golpisti


Eric Nepomuceno

“È stata una grande farsa”. La frase comune nelle dichiarazioni di quasi tutti i seguaci dell’ex presidente Lula da Silva ha guadagnato, con veemenza, un  peso extra a cominciare dal diplomatico Paulo Sergio Pinheiro, consulente delle Nazioni Unite ed ex ministro dei Diritti Umani del presidente Fernando Henrique Cardoso, il cui partito, il PSDB, è stato alla testa del golpe che ha destituito la presidente eletta Dilma Rousseff.

“Il Potere Giudiziario”, ha proseguito Pinheiro, “assume il ruolo di consigliere del golpe. È stata una decisione estremamente politicizzata”.

Ora il presidente Michel Temer ha preferito sfoggiare, nella città svizzera di Davos, dove partecipa al Forum Economico Mondiale, un sorprendente cinismo perfino in un cinico di altissimo calibro come lui: “I miei avversari sono prigionieri o demoralizzati”. Si è, certamente, dimenticato di menzionare tre dei cinque membri del quintetto di complici più complici, e che gli altri due per il momento sono in salvo, tutelati dal diritto privilegiato di cui godono i ministri. Lo stesso Temer è sfuggito dall’essere giudicato dalla Corte Suprema del paese grazie ad aver comprato -letteralmente: comprato- deputati per ottenere che le denuncie contro di lui andassero avanti.

Tra l’indignazione dei petisti e dei non petisti, il cinismo del principale capo di un governo che funziona come una centrale di scandali quotidiani, l’indifferenza di una parte sostanziale della popolazione e l’allegria della destra e, chiaro, del sacrosanto “mercato”, la verità è che a partire da ora il panorama politico brasiliano, e più specificatamente il panorama elettorale, cambia di fase.

Finora, indagini e sondaggi indicano una solida distanza del secondo posizionato, il deputato Jair Bolsonaro, un troglodita fondamentalista di estrema-destra, e il primo, Luiz Inácio Lula da Silva.

Lula stava crescendo di mese in mese, mentre i candidati del governo o quelli vicini al golpe non riescono a decollare.

Se Lula è inabilitato, la polarizzazione con il cavernicolo Bolsonaro scompare. E anche lo spazio conquistato da chi, come lui, rivendica la tortura, dice che un buon bandito è il bandito morto, e ha chiarito ad una collega della Camera Bassa che non commetterebbe uno stupro perché lei “non lo meritava”.

Con questo, coloro che aspirano a rimpiazzare Temer, ma non riescono a rendersi passabili, dicono che crescerà lo spazio per un “candidato del governo”.

Come dire: inabilitare Lula è l’unica opportunità dei golpisti per mantenersi al potere.

I tre magistrati che ieri lo hanno condannato esclusivamente sulla base di “indizi” e “principi” non ignorano quella circostanza. Per niente.

25 gennaio 2018

Página/12

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Eric Nepomuceno, La única chance de los golpistas” pubblicato il 25-01-2018 Página/12su [https://www.pagina12.com.ar/91418-la-unica-chance-de-los-golpistas] ultimo accesso 27-01-2018.

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