Fin dall’apparizione del corpo di Santiago Maldonado una teoria è circolata di soppiatto nei circoli giornalistici. Una sommatoria di indizi potrebbe complicare la situazione dello stesso Benetton, proprietario dell’Estancia Leleque e di gran parte delle terre della zona.
L’investigatore patagonico Federico Soria ha enumerato una serie di ragioni che rendono per lo meno sospetto il ruolo che ha potuto avere l’impresario e proprietario terriero italiano:
1 – L’apparizione del corpo di Santiago Maldonado è avvenuta NELLO STESSO GIORNO in cui era stata ordinata la perquisizione dell’Estancia Leleque (la perquisizione è stata annullata con l’apparizione del corpo).
2 – L’appropriazione illegale di Benetton nella Colonia Cushamen è sostenuta dall’apparto dello stato e dalle azioni delle sue forze repressive (la Gendarmeria sta agendo quasi come una forza di sicurezza privata di Benetton), in coordinamenti con i suoi stessi gruppi operativi para-polizieschi.
3 – Quella zona del campo conosciuta come Colonia Cushamen, secondo il Catasto delle Superfici di Chubut (ricordiamo, un documento pubblico), che fa parte del recupero territoriale portato a termine dalla Pu Lof, è completamente circondata dalle tenute di Benetton, tanto a monte come a valle del Fiume Chubut ed è accessibile dalle stesse attraverso cammini veicolari.
4 – Particolarmente il luogo, dove è stato ritrovato il corpo, è situato a pochi metri dall’ex Strada Provinciale 4, che anticamente univa El Maitén con Cushamen e attualmente è usurpata già da alcuni anni da Benetton.
5 – Benetton possiede frigoriferi in luoghi reconditi della Patagonia dove si potrebbero nascondere non uno, ma migliaia di cadaveri, per tutto il tempo che fosse necessario.
6 – Possiede tutta la logistica e il personale necessario per portare a termine questo tipo di operazioni.
7 – Possiede il sostegno e l’avallo dello stato e delle sue forze repressive autonome per effettuare e/o coprire questo tipo di azioni.
8 – C’è una deliberata intenzione da parte del Governo e dei media egemonici associati nel non fare nessun tipo di menzione su Benetton e sui suoi interessi sul luogo dove è stato fatto scomparire Santiago Maldonado.
Che altri indizi potrebbero puntare nel medesimo senso?
– La Gendarmeria e le forze di sicurezza private di Benetton stanno agendo congiuntamente. Così ha raccontato Soraya Maicoño, che un mese fa insieme ad altre due persone si era soffermata lungo la Strada 40, esattamente il giorno in cui la Gendarmeria fece sparire con la forza Santiago Maldonado, e ora è testimone in questa causa: “I fuoristrada che circolavano erano anche della tenuta Leleque di Benetton. Entravano nel commissariato, andavano e venivano, tornavano a mettersi nella tenuta, andavano al Pu Lof in resistenza. Anche loro davano ordini, indicazioni. Erano al corrente di quello che succedeva. Così che oltre ai fuoristrada della Gendarmeria e di Noceti, circolavano anche quelli di Benetton. I fuoristrada della tenuta che entravano e uscivano erano due. Abbiamo potuto vedere questo il 10 gennaio, quando McDonald (Ronald, amministratore generale delle tenute di Benetton) ha prestato il camion della tenuta per portare i cavalli che ci avevano sequestrato. In quel modo, abbiamo potuto vedere quello di ritorno: che loro facevano parte dell’operazione”.
– Secondo il giornalista Daniel Satur: “L’ordine è stato emesso a mezzogiorno di venerdì 13 ma la sua esecuzione è stata fissata per martedì 17 alle 7.00 del mattino. Come dire 90 ore dopo. Un tempo prezioso per chi volesse modificare una scena o piazzare lì qualcosa, dove avrebbero perlustrato. Sempre e quando uno avesse contato su una informazione precisa, chiaro”. Fatto che ha potuto rendere possibile di essere a conoscenza di quello che sarebbe avvenuto e del finale.
– Il giornalista Ricardo Ragendorfer, intervistato da Radio Rebelde, ha affermato: “Nel corpo non c’era nessun indizio che fosse stato 80 giorni sommerso. Il rapporto preliminare dell’autopsia, cosa che il Giudice Lleral non si è preso cura di specificare, ha precisamente stabilito che quel corpo poteva essere stato sommerso 5 giorni o poco più, nulla di più di quello” e ha chiesto che sia fatta una perquisizione nel campo di Benetton “dove c’è una camera frigorifera, l’unica della zona”.
Chi se n’è uscito mettendosi di traverso a questa tagliente affermazione di Ragendorfer è stato il giornalista Raúl Kollmann, che su Twitter ha così espresso la propria opinione: “La quantità di giorni in cui è stato in acqua sarà stabilito quando giungeranno le perizie dell’UBA dell’Università di La Plata e di Anatomopatologia. In quel momento, approssimativamente il 7/11, il dr. Cohen e il dr. Herrsberg scriveranno la perizia e gli altri forensi risolveranno se firmare o non firmare. Nessun rapporto di autopsia dice che Santiago è stato 5 giorni in acqua”.
Ambedue i giornalisti godono di un’ampia carriera e credibilità. Ragendorfer è autore di libri come “La Bonaerense”, “La setta del grilletto”, “A puro sangue”, “Furto e falsificazione di opere d’arte in Argentina”. Ha scritto su Miradas al Sur, El Porteño, Diario Sur, Tiempo Argentino, TXT, Tres Puntos, Delitos & Castigos, Rolling Stone, Le Monde Diplomatique, La Mano e la rivista Noticias, tra gli altri.
Un altro dato che questo giornalista ha aggiunto in quella intervista di Radio Rebelde e il seguente: “i poliziotti colpevoli dell’assassinio di Ezequiel Demonty nel settembre del 2002 hanno ricevuto la pena dell’ergastolo, questo fa quasi giurisprudenza. Ezequiel, come Santiago Maldonado, non sapeva nuotare”. Si riferisce ad uno dei due famosi casi in cui non sono apparse “lesioni” sul corpo, ma dopo è stata dimostrata l’esistenza di violenza fisica che ha comportato la morte. Così lo spiega il giornalista Sebastián Ortega in un articolo del sito Cosecha Roja:
“L’inesistenza di lesioni e colpi sul corpo non determinano l’assenza della violenza della polizia. Per esempio: il primo esame del corpo di Franco Casco -che è apparso mentre galleggiava nel Fiume Paraná dopo essere scomparso per tre settimane- ha determinato che non aveva lesioni visibili. L’indagine e le perizie complementari hanno dimostrato che il giovane era stato detenuto e torturato in un commissariato di Rosario e gettato vivo in acqua. Il corpo di Ezequiel Demonty è apparso mentre galleggiava nelle acque del Riachuelo. L’autopsia ha dimostrato che morì affogato: l’indagine ha scoperto che un gruppo di poliziotti, che lo aveva torturato, lo ha obbligato a gettarsi nel fiume”.
L’esperto di criminalistica Enrique Prueger è stato intervistato dall’Agenzia Paco Grondo sulla possibilità che il corpo di Santiago sia stato piazzato. Il giornalista Enrique de la Calle dell’APU domanda vistosamente:
APU: Propongo un’ipotesi, forse delirante: se il corpo fosse stato conservato in un frigorifero tutto questo tempo (e dopo è stato piazzato nel fiume), le impronte digitali si sarebbero mantenute?
Prueger risponde “Può essere” e dopo dice: “Ciò di cui sono sicuro è che quel corpo non è stato 78 giorni in acqua. Se ci sono impronte digitali, è impossibile. Molto, è stato 20 giorni in acqua, al massimo. La tua ipotesi del freezer è una possibilità. C’è un’altra cosa che ha a che vedere con il fatto che il corpo sia apparso nel tratto a monte del fiume, questo non può essere. Un corpo non risale la corrente e ancor meno in un fiume di grande portata come il fiume Chubut”.
Questi sospetti sono stati espressi anche dalla nipote recuperata María Victoria Moyano:
“Una cosa che è passata inavvertita sul caso Maldonado è che nella risoluzione di venerdì 13 ottobre il giudice Lleral, insieme al perlustramento nel fiume, ha ordinato la perquisizione della Tenuta dei Benetton che alla fine non è stata fatta, questo avrà avuto qualcosa a che vedere con l’apparizione del corpo nel fiume?”
Tutta questa teoria non smette di essere quello: una quantità di sospetti che insieme puntano in una direzione che si dovrà indagare. I risultati finali dell’autopsia potranno apportare più luce sui fatti. Nel caso fosse confermato che il corpo di Santiago abbia potuto essere piazzato, quanto più tempo trascorrerà, minori saranno le possibilità di trovare delle prove nelle possibili perquisizioni.
Fonte: http://kontrainfo.com
1 novembre 2017
Resumen Latinoamericano
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
“Argentina. Benetton directamente involucrado en el Caso Santiago Maldonado?” pubblicato il 01-11-2017 in Resumen Latinoamericano, su [http://www.resumenlatinoamericano.org/2017/11/01/argentina-benetton-directamente-involucrado-en-el-caso-santiago-maldonado/] ultimo accesso 10-11-2017. |