Lo scorso fine settimana si è diretta nella frazione di El Tandil una commissione di verifica composta da organizzazioni di cooperazione internazionale, organizzazioni sociali, difensori dei diritti umani, giornalisti e funzionari pubblici, che sono stati accolti da agenti della polizia antidroga con bombe stordenti e spari in aria.
Contadini della zona hanno dichiarato che ci sono altri feriti e morti, ma che non hanno fatto le denuncie perché temono possibili rappresaglie. Fin dal giorno dei fatti questi hanno detto che i responsabili della morte dei loro compagni sono stati gli agenti della Polizia Nazionale, che hanno aperto il fuoco contro la manifestazione pacifica che voleva ottenere la sostituzione concertata e progressiva delle coltivazioni di uso illecito.
Una delle versioni degli abitanti della zona dice che ci sono nove morti e circa 50 feriti. Mentre la versione ufficiale parla di sei morti per l’impatto dei proiettili ad alta velocità e lunga distanza e circa 20 feriti.
La pressione sociale e le informazioni trasmesse sono riuscite a rompere il silenzio statale, anche se questo ancora non si assume la propria responsabilità nella morte dei coltivatori. Tanto nelle reti sociali, come in diversi mezzi di comunicazione sono circolati fotografie e video che mostrano come i contadini sono stati attaccati dalla forza pubblica.
Nella zona non sono state nemmeno trovate prove fededegne della presenza in quel momento di gruppi armati differenti da quelli statali, contraddicendo in questo modo la versione ufficiale, che parla di un attacco con cilindri bomba da parte di una “dissidenza delle FARC”.
Il vicedifensore del popolo Jorge Calero, ha dichiarato che in una verifica nella zona da parte dei funzionari della sua istituzione non è stato evidenziato sul terreno l’uso di questi ordigni, oltre a questo ha affermato che “sono circolate versioni contraddittorie nei media” e che sono state utilizzate senza verificare la loro autenticità.
Calero ha anche detto che l’esercito non è stato coinvolto negli attacchi e che questi avevano prestato aiuto umanitario ai feriti.
Gli abitanti della zona e i dirigenti contadini hanno anche dichiarato che prima dell’arrivo del CTI (Corpo Tecnico di Investigazione), di Medicina Legale e della Difensoria del Popolo, agenti della Polizia Nazionale hanno manipolato il luogo dove sono avvenuti i fatti, cercando di alterare le prove.
Si attende che il Governo Nazionale si pronunci con forza di fronte all’assassinio dei dirigenti sociali e contadini che cercavano una via d’uscita graduale e concertata alla questione delle coltivazioni di uso illecito, che è contemplata nell’accordo finale di pace.
9 ottobre 2017
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
“Continúa la situación tensa en la zona rural de Tumaco” pubblicato il 09-10-2017 in Agencia Prensa Rural, su [http://prensarural.org/spip/spip.php?article22159] ultimo accesso 13-10-2017 |