Questo venerdì Pastor Alape, Rafael Malagán e Yaritza Paniagua, membri del Segretariato e  dello Stato Maggiore delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC), hanno illustrato la lista dei beni che il gruppo insurrezionale ha consegnato lo scorso 15 agosto al Governo e all’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU).

Il patrimonio autonomo della guerriglia assomma a quasi un miliardo di pesos e, secondo Alape, fa parte del riconoscimento delle vittime e contribuisce al loro risarcimento materiale. I 327,5 chili di oro sono uno dei beni consegnati che richiama l’attenzione  perché rappresentano il 5,6% del totale delle riserve di oro del paese.

Néstor Humberto Martínez, Procuratore Generale della Nazione, ha recentemente criticato la consegna del patrimonio delle FARC come “un insieme di beni inconsistenti”, di nessun conto e che sono privi di valore commerciale. Nonostante ciò gli “equipaggiamenti e gli utensili” ai quali Martínez ha fatto riferimento assommano a circa 21.300 milioni di pesos.

Orbene, con la consegna dei 327,5 chili di oro delle FARC, il Governo della Colombia porta le riserve di oro a 6,1 tonnellate e si pone al 79° posto nella lista dei paesi con maggiori riserve di questo minerale. Secondo le statistiche effettuate questo mese dal Consiglio Mondiale dell’Oro (WGC). Il Venezuela è il paese latinoamericano con le maggiori riserve e si trova al 24° posto con 188,1 tonnellate di oro. Come dire che il Venezuela ha 30 volte di più.

La domanda che il Procuratore Generale della Nazione dovrebbe farsi è: “Dove è l’oro che da decenni si estrae in Colombia?”.

26/08/2017

Colombia Informa