In Venezuela siamo sempre più vicini al momento dell’inizio di una guerra civile, i cani della guerra ravvivano le fiamme per fare immergere noi venezuelani in un conflitto di imprevedibili e dolorose proporzioni per la nazione e per il continente.
Per il bene del paese, è causa di preoccupazione che siamo così vulnerabili, così deboli, così fragili con i nostri sistemi e protocolli di sicurezza. La cosa logica sarebbe che dopo 18 anni di Rivoluzione, con innumerevoli attacchi economici, politici, militari, diplomatici, mediatici e perfino cibernetici siamo preparati a evitare qualsiasi tipo di azioni come queste. Ancor di più quando abbiamo esperienze recenti come quelle della Libia dove praticamente è iniziata la guerra civile e successivamente l’invasione con la fuga degli aerei da combattimento che “scappavano” dal territorio libico.
È inaccettabile pensare che una persona, per di più un funzionario, possa sequestrare un elicottero di un corpo di sicurezza dello stato in un momento di tensione in cui lo stesso Presidente della Repubblica ha denunciato fino alla sazietà lo sviluppo di un completo e sistematico colpo di stato con la partecipazione delle agenzie di spionaggio del più feroce e potente impero sulla faccia della terra.
La situazione è ancor più preoccupante quando quell’elicottero sorvola aree che si suppongono “speciali” per la quantità di Ministeri e altri enti governativi che sono a solo un paio di isolati, avendo anche l’audacia di passare placidamente per vari minuti senza che ci sia stata una immediata risposta, come in effetti avrebbe dovuto avvenire.
In questo momento è obbligatorio, per coloro che hanno le redini del paese, pensare che così come un funzionario della Brigata per Azioni Speciali (BAE) del CICPC sequestra un elicottero, sorvola Caracas, spara e perfino lancia granate, al giorno d’oggi qualsiasi militare possa sequestrare un sukoi con conseguenze disastrose per il paese.
Non possiamo continuare a sbagliare per essere fiduciosi, lo abbiamo già fatto nell’area economica per copiare questo errore. Si tratta di proteggere non solo il potere politico ma la vita di milioni di venezuelani che indifferentemente dalla propria posizione di gradimento, non gradimento o indifferenza verso la gestione di governo, sono contro qualsiasi tipo di azione violenta che si vuole instaurare nel territorio venezuelano.
Evitare la guerra civile comporta non solo invitare e promuovere il dialogo, ma neutralizzare il livello d’azione dei fattori interni ed esterni che puntano sull’assassinio di migliaia di cittadini per giustificare interventi stranieri.
Da ultimo, il mio messaggio per coloro che appoggiano, per azione od omissione, questo tipo di sfrenate e disperate pazzie, che sono passate dal delinquenziale al mercenario, è di assoluto rifiuto. Con questo dimostrano solo il loro carattere fascista, irrazionale e profondamente senza patria.
Quanto è paradossale, stupido e contraddittorio tirar fuori uno striscione chiedendo libertà mentre spari a man salva, lanci granate e semini terrore contro migliaia di persone e contro tutto un paese.
In modo irresponsabile è stata messa a rischio la vita di centinaia di persone che lavorano e circolano in questi spazi pubblici, si è stati sul punto di assassinare civili: bambini, giovani, anziani, donne e uomini della patria. Sono sicuro che dentro al Ministero degli Interni e di Giustizia così come dentro al Supremo Tribunale di Giustizia lavorano persone che non aderiscono alla gestione del governo, ugualmente ci sono coloro che con le loro virtù e difetti si riconoscono in questo progetto di paese, ma indifferentemente da questo sono venezuelane e venezuelani che meritano di godere del diritto di vivere in pace.
La sensatezza, il raziocinio, la razionalità e la messa in pratica dell’intelligenza da parte di tutte e tutti, specialmente di coloro che dirigono le masse, farà un bene incalcolabile, intangibile ed eterno al paese e alle generazioni future.
27/06/2017
Economia y Rebelion
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
Oscar Javier Forero, “Reflexiones sobre el helicóptero” pubblicato il 27-06-2017 in Economia y Rebelion, su [https://economiayrebelion.blogspot.com/] ultimo accesso 03-07-2017. |