Colombia: Senza popoli neri non ci sarà pace


La crisi umanitaria che vivono le comunità nere in Colombia è una situazione storica di esclusione e razzismo. Recenti assassinii, sparizioni, sequestri e incursioni di gruppi armati paramilitari in territori afrocolombiani sono stati oggi denunciati dal Consiglio Nazionale di Pace Afrocolombiano (CONPA).

“Ad aprile di quest’anno -ha comunicato Rubén Hernández, portavoce del CONPA da San Basilio de Palenque-, secondo i dati delle nostre comunità, abbiamo avuto nuovi massicci sfollamenti e obblighi di soggiorno che colpiscono migliaia di nostre famiglie, nuovi assassinii, sparizioni, sequestri e denunce sulla riapparizione di gruppi armati nel basso San Juan, Alto Baudó e Río Sucio, Carmen del Darién nel Dipartimento del Chocó; nel Sur de Bolívar, nelle zone rurali e urbane di Tumaco e nel Norte del Cauca, zone di raccolta delle FARC”.

Con la parola d’ordine “Al Diavolo Andiamo Popolo” questa organizzazione ha fatto riferimento alla resistenza di Buenaventura e del Chocó e ha fatto un appello alla società colombiana a comprendere le ragioni di questo sciopero dicendo che queste comunità stanno cercando di “attirare l’attenzione dello stato colombiano. Il premio Nobel al Presidente non è una cosa gratuita. Si spera che questo sia di riferimento. Ed è una nostra responsabilità come popoli afrodiscendenti costruttori di pace, garantire che siano rispettati gli accordi”.

Il Governo ha 30 giorni per adempiere

Di fronte a questa situazione e per progredire nella conquista dei propri diritti, il Consiglio Nazionale di Pace Afrocolombiano, ha reso pubbliche le proprie richieste al Presidente Juan Manuel Santos e al Congresso:

“Lavorare ad una Norma Quadro che raccolga tutti gli argomenti e i temi necessari per l’applicazione dei 28 accordi contenuti nel Capitolo Etnico, congiuntamente con i popoli nell’ambito dell’Ente di Alto Livello creato dal Capitolo Etnico dell’Accordo di Pace.”

“Garantire la formazione di uno specifico fondo per l’applicazione degli accordi nei territori e nelle comunità Nere. Garantire che il diritto fondamentale alla Consultazione Preventiva e al Consenso Preventivo, Libero e Informato non sarà regolamentato attraverso un percorso fast track.”

“Portare avanti il percorso di partecipazione concordato con il Governo nell’ambito della Minga Nazionale Contadina Etnica e Popolare e lo sciopero del Chocó e garantire il rispetto degli accordi che il governo raggiungerà con lo Sciopero Civico di Buenaventura e il prossimo 27 agosto 2017 emettere i decreti regolamentari della Legge 70 del 1993.”

“Formulare in collaborazione con i popoli, le loro autorità e le organizzazioni una politica specifica e differenziata di sradicamento e sostituzione delle coltivazioni a fini illeciti per i territori collettivi e ancestrali dei Popoli Etnici. Includere il Palenque de San Basilio nei Programmi di Sviluppo con Approccio Territoriale.”

“Assicurare le condizioni affinché il Piano di Sviluppo Integrale e di Lungo Termine per i Popoli Nero, Afrocolombiano, Razziale e Palenquero sia attualizzato in modo partecipativo e consultato, e che questo si trasformi nel Piano del Decennio Afrodiscendente, garantendo che le risorse assegnate e non utilizzate nel 2014-2017 siano reintegrate e aggiunte a questo Piano.”

“Assicurare che ci sia la piena partecipazione delle donne indigene e afrodiscendenti nell’Ente di Alto Livello di Genere per garantire una prospettiva di genere etnico-razziale.”

“Prendere le misure necessarie per assicurare che i meccanismi istituzionali stabiliti o da stabilire per l’applicazione degli accordi di pace permettano la consultazione e garantiscano la partecipazione delle autorità etnico-territoriali indigene e afrodiscendenti, nell’attuazione delle proprie funzioni e protocolli.”

Non rispettando gli accordi pattuiti con le comunità afrocolombiane, che fanno parte degli Accordi di Pace con le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC), in 30 giorni il CONPA accoglierà le azioni internazionali per portare avanti una denuncia di violazione dei diritti umani e inadempimento di quanto pattuito da parte del Governo.

“Andremo fino alla Corte Interamericana dei Diritti Umani. Abbiamo le differenti organizzazioni delle Nazioni Unite: la Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro la donna (CEDAW), e il Comitato per l’Eliminazione della Discriminazione Razziale (CERD). Su questa materia loro hanno delle raccomandazione molto specifiche per il governo. Dobbiamo andare da questo tipo di organizzazioni ma anche nei paesi garanti, i paesi che stanno finanziando la pace in Colombia. Affinché loro aiutino a fare un po’ di più di attenzione e a rendere effettivi gli accordi perché lì ci sono indicazioni su come risolvere questa situazione”, ha spiegato María del Rosario (Charo) Mina, del Collettivo di Donne del Processo delle Comunità Nere (PCN) e portavoce del CONPA.

Protesta delle donne afrocolombiane

Come parte della denuncia, le organizzazioni lì presenti hanno annunciato anche che il 25 maggio, Giorno Mondiale per la Dignità delle Vittime della Violenza Sessuale, renderanno visibili 250 casi di donne afrocolombiane vittime della guerra a seguito del conflitto armato interno.

La denuncia del CONPA attraverso il comunicato stampa pubblicato oggi spiegava anche che “nei territori continuiamo a trovare cadaveri mutilati e torturati, continuiamo a vivere tra combattimenti e persecuzioni armate, ricevendo minacce, arresti arbitrari, subendo attentati contro le dirigenti e i dirigenti, reclutamenti urbani e recentemente riceviamo minacce contro le nostre figlie e figli che dichiarano che se sono trovate fuori casa dopo le sei del pomeriggio saranno violentate ed assassinate.

Questa minaccia è stata lanciata dalle Autodifese Gaitaniste lo scorso 15 maggio in vari territori attraverso un audio che è circolato su varie reti sociali.

“Gli audio -accusa la militante del Collettivo di Donne del PCN- sono giunti a molti settori in varie delle nostre comunità: Tumaco, Cali, Buenaventura e nel Chocó. Domenica scorsa abbiamo ricevuto la foto di una donna molto giovane che era stata violentata, brutalmente torturata e assassinata da questi gruppi in una zona urbana di Tumaco. Come lei abbiamo moltissime giovani nei nostri territori. Stiamo tornando alla situazione che abbiamo vissuto nel decennio degli anni 2000 quando il totale controllo dei gruppi armati paramilitari limitava la mobilità nelle comunità e minacciò la sicurezza e la dignità di noialtre. Noi donne siamo state sproporzionatamente colpite dal conflitto. Le aggressioni passano ancora sotto silenzio. Nei territori siamo noi al centro della violenza.”

#VamosPuebloCarajo

22 maggio 2017

Colombia Informa

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Colombia. Sin pueblos negros no habrá paz” pubblicato il 22-05-2017 in Colombia Informasu [http://www.colombiainforma.info/sin-pueblos-negros-no-habra-paz/] ultimo accesso 06-06-2017.

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