Con un’altra decisione contro i più poveri, il presidente Cartes “sbianca” l’invasione brasiliana a Guahory, lasciando senza casa più di 200 famiglie.

Non gli ha tremato la mano e ha posto la firma sul documento che priva più di duecento famiglie paraguaiane di un posto dove stabilirsi privilegiando gli interessi dei coloni giunti dal Brasile che sono andati appropriandosi attraverso una rete di corruzione politico-giudiziaria di queste terre acquisite più di 25 anni fa per essere destinate alla riforma agraria.

Nel settembre 2016, Horacio Cartes ha dato il nullaosta affinché la Polizia e i coloni entrassero nella colonia, abbattessero più di duecento case, avvelenassero i pozzi d’acqua e distruggessero tutte le coltivazioni della comunità.

Tanto il ministro degli Interni come il comandante della Polizia hanno difeso la brutale procedura che ha lasciato senza casa più di 200 famiglie e senza scuola più di 200 bambini.

Nel marzo del 2017, la Camera dei Deputati ha approvato l’espropriazione dei lotti ma una volta di più il presidente Cartes ha ignorato la decisione dell’organismo più democratico del paese e ha vietato il progetto.

L’Esecutivo argomenta che i titoli ottenuti in modo totalmente irregolare dai coloni brasiliani sono legittimi e che tutto può sistemarsi con il ricollocamento delle famiglie.

Questa politica di trasferimento è stata una costante durante il governo di Horacio Cartes che ha trovato in questa alternativa un modo per proteggere gli interessi di brasiguayi e grandi proprietari terrieri che si sono appropriati di terre nelle zone più ricche del paese con la complicità delle autorità.

Secondo informazioni a cui Nova ha potuto accedere, questo caso interessa e molto gli alti commissari della Commissione Interamericana dei Diritti Umani che ha ammesso ad ottobre una misura per pre garantire i diritti delle famiglie espulse.

23 maggio 2017

Nova Paraguay

tratto da Resumen Latinoamericano