Redazione Desinformémonos

Città del Messico / Il picchetto dei Padri e delle Madri dei 43 normalisti scomparsi, di fronte all’edificio della Procura Generale della Repubblica (PGR), nel Paseo de la Reforma compie 12 giorni. All’11° giorno, con un comunicato, ribadiscono la propria decisione di rimanere nello stesso luogo in modo indefinito fino a quando il governo messicano non gli darà una vera risposta sui quattro punti che considerano prioritari e che fanno parte delle raccomandazioni fatte dal Gruppo Interdisciplinare di Esperti Indipendenti nel loro rapporto finale di aprile 2016:

Il primo punto è la partecipazione dell’Esercito messicano. I padri, le madri e gli avvocati del caso chiedono di aprire un’indagine esaustiva contro gli elementi dell’Esercito del 27° Battaglione di Fanteria la cui presenza durante i fatti del 26 e 27 settembre 2014 fu una costante.

Il secondo punto è quanto successo a Huitzuco. Le prove indicano che per lo meno 25 studenti scomparsi furono portati a Huitzuco da elementi delle polizie federale, municipale e ministeriale. Dal febbraio 2016 ci sono elementi sufficienti che provano la loro partecipazione e, nonostante ciò, non c’è nessun poliziotto arrestato, né è stata interrogata alcuna autorità.

Il terzo punto è l’indagine sulla telefonia cellulare. Nell’indagine, la PGR ha mille numeri e apparecchi cellulari che “sta analizzando”. 17 di questi sono degli studenti scomparsi. Dall’aprile 2016 ci sono risultati sull’analisi della geolocalizzazione e del contenuto delle conversazioni di questi numeri e questi non sono stati fatti conoscere e consegnati alle madri e ai padri di famiglia dei giovani scomparsi.

Il quarto punto è il tema del trasporto della droga da Iguala a Chicago, come motivo dell’aggressione. Le prove che ci sono nelle indagini e come propone il GIEI, devono essere approfondite sulla possibilità che il motivo dell’aggressione agli studenti sia stato che qualche autobus contenesse droga che il gruppo delinquenziale Guerreros Unidos trasporta da Iguala a Chicago. I padri e le madri dei 43 normalisti chiedono che si vada avanti su questa linea d’indagine fino a chiarire i fatti.

Nella loro agenda delle attività per questa settimana nel picchetto che stanno portando avanti, i padri e le madri hanno previsto una riunione di fronte al Senato della Repubblica, di fronte alla Segreteria della Funzione Pubblica che ora è diretta dall’ex procuratrice, Arely Gómez, così come una riunione di solidarietà e scambio con le esperienze di altri movimenti e lotte.

Qui il testo del comunicato emesso:

Quattro cammini imprescindibili per la verità e la giustizia.

1. ESERCITO MESSICANO. Aprire un’indagine esaustiva su elementi dell’Esercito Messicano del 27° Battaglione di Fanteria, dato che nella notte del 26 e all’alba del 27 settembre erano presenti in quasi tutti i luoghi dove furono aggrediti gli studenti di Ayotzinapa, fecero fotografie, filmati, crearono documenti e altri dati di prova che non sono stati apportati all’indagine, oltre al fatto che operarono attraverso il C4 (Centro di Comando per l’attenzione di disastri e sicurezza: telecamere, registrazione di spari, di persone che corrono, di targhe auto, ecc., ndt).

2. HUITZUCO. Le prove indicano che per lo meno 25 studenti di Ayotzinapa furono portati a Huitzuco, all’arresto parteciparono elementi della Polizia Federale, Municipale, Ministeriale e dello Stato. Dal febbraio dell’anno 2016 ci sono elementi per l’arresto di questi Poliziotti, ma non è avvenuto così.

3. TELEFONIA CELLULARE. La PGR ha mille telefoni che sta analizzando, 17 di questi sono degli studenti scomparsi. Da aprile 2016 i risultati dell’analisi di geolocalizzazione e del contenuto delle conversazioni non sono stati consegnati alle madri e ai padri di famiglia.

4. IL TRASPORTO DELLA DROGA DA IGUALA A CHICAGO COME MOTIVO DELL’AGGRESSIONE. Le prove che ci sono nelle indagini rivelano che il principale motivo dell’obbrobriosa aggressione agli studenti di Ayotzinapa ha a che vedere con il trasporto della droga che il gruppo delinquenziale Guerreros Unidos stava effettuando da Iguala a Chicago, per questo chiediamo di andare avanti su queste linee d’indagine fino a che non ci sarà chiarezza.

COMITATO DEI PADRI DI FAMIGLIA DEI 43

2 maggio 2017

Desinformémonos