O obbediscono o li reprimiamo, la parola d’ordine di Macri ai maestri


L’equazione repressiva del governo.

Dal 1 aprile il governo di Macri cerca di disattivare le proteste sociali in Argentina con la repressione, chiudendo qualsiasi via di dialogo per risolvere i conflitti.

Condividiamo qui un allarmante riassunto dei fatti repressivi avvenuti nel nostro paese negli ultimi 10 anni.

Da “Mucho Palo Noticias” – Marzo è stato un mese di grandi mobilitazioni popolari in tutto il paese, dove sono confluite diverse proteste di movimenti sociali e lavoratorx per varie rivendicazioni di fronte all’avanzata della gestione di Macri sui diritti del popolo.

Con le bandiere di un discorso pseudo democratico e contropelo a tutte le promesse della campagna elettorale dove enunciavano il “dialogo” come forma di incamminarsi verso la risoluzione dei conflitti, a partire dal 1 aprile il governo nazionale ha deciso di applicare la repressione come chiara risposta alle proteste popolari.

Il giorno successivo allo sciopero nazionale del 6 aprile e dopo la repressione sui lavoratorx, la Ministra per la Sicurezza Patricia Bullrich ha dichiarato: “C’era una protesta molto forte della società, che si è espressa il 1 aprile, che dobbiamo ascoltare. C’era una reale necessità di non turbare la gente che voleva andare a lavorare. Questo ci ha portati a prendere questa decisione di non permettere anche solo la negoziazione di una corsia”.

31 marzo / Lanús – Prov. di Buenos Aires – La Polizia della Provincia di Buenos Aires ha attaccato il chiosco “Cartoneritos”, del Movimento dei Lavoratori Esclusi (MTE), a Villa Caraza, Lanús, hanno fatto irruzione con violenza, senza alcuna spiegazione, e hanno represso a mansalva bambini e adolescenti, hanno rotto tutta la mensa, hanno lanciato gas al peperoncino. Ci sono stati ragazzx feritx e arrestatx. A seguito della repressione una donna ha perso la sua gravidanza, sono stati denunciati torture e sequestri di 4 ore di vari membri della mensa.

6 aprile / Argentina – Tutti i blocchi e/o i picchetti effettuati nel paese, il giorno dello sciopero nazionale, sono stati caratterizzati da una forte presenza poliziesca e dalla costante minaccia di sgombero.

6 aprile / Buenos Aires – Nell’ambito dello sciopero nazionale convocato dalla CGT e dalle due CTA, la Gendarmeria Nazionale ha sgomberato con la repressione i lavoratorx che stavano effettuando blocchi parziali della Panamericana (altezza della strada 197). Si sono registrati 6 arrestx e 4 feritx lievx. La Gendarmeria ha utilizzato carri idranti e gas lacrimogeni. Nell’operazione è stato presente il segretario per la Sicurezza, Eugenio Burzaco.

6 aprile / Buenos Aires – Militanti del MST hanno sfilato per le strade della città di Buenos Aires verso l’Hotel Hilton (luogo dove si svolgeva un convegno imprenditoriale alla presenza di Macri), all’incrocio della Callao con la Sarmiento la polizia federale ha fatto ritirare la stampa dal luogo e senza un preavviso ha represso con gas al peperoncino e a colpi di bastone i/le militantx. Causando fratture esposte ad una di loro in due dita di una mano. Si sono registrati anche degli arresti.

6 aprile / Neuquén e Cipolletti – La Gendarmeria Nazionale ha sgomberato con la forza i lavoratori che effettuavano il blocco del ponte che unisce le due città. Non si sono registrati detenutx, né feritx. “Loro (i membri della Gendarmeria) hanno colpito duro, me, i miei compagni. E questo non è un comportamento democratico. I gendarmi si fanno grandi perché hanno una divisa, noi siamo semplici cittadini comuni”. Rodolfo Aguiar, Segretario generale dell’Associazione Lavoratori dello Stato del Río Negro.

7 aprile / Buenos Aires – Una gigantesca operazione poliziesca dove erano presenti agenti con mitra e gruppi speciali d’assalto hanno sgomberato i lavoratori dell’impianto Artes Gráficas Rioplatenses (AGR) appartenente al Gruppo Clarín. I lavoratori che occupavano l’impianto da 82 giorni a difesa dei propri posti di lavoro, hanno avuto da parte della giustizia l’intimazione di sgombero. È stata la volontà dei/delle lavoratorx graficx che ha evitato la repressione, giacché dopo aver avuto la conferma del corretto stato delle installazioni l’hanno abbandonato.

9 aprile / Buenos Aires – Hanno sgomberato con la repressione dei docenti appartenenti alla CTEREA, che volevano installare una tenda per fare una “scuola itinerante” di fronte al Congresso della Nazione nell’ambito della lotta dei docenti per l’aumento salariale. Il saldo dell’azione repressiva, portata avanti dalla Polizia Federale è stato di 2 arrestatx e varx feritx per il gas al peperoncino.

Nel frattempo i titoli dei quotidiani di maggior tiratura si sono riempiti di eufemismi per tacere che cresce la repressione. La repressione non si scrive con l’inchiostro, ma si subisce ed è evidente ogni giorno di più nelle strade.

Resumen Latinoamericano

10 aprile 2017

tratto da Desinformémonos

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
O acatan o los reprimimos, consigna de Macri a maestros” pubblicato il 10-04-2017 in Desinformémonossu [https://desinformemonos.org/acatan-los-reprimimos-consigna-macri-maestros/] ultimo accesso 18-04-2017.

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