Per la pace dei nostri popoli


Alejandro Rafael Rangel

… “lottare per la pace è il dovere più sacro di tutti gli esseri umani,

qualsiasi siano le sue religioni o il suo paese di nascita,

il colore della pelle, la sua età adulta o la sua gioventù” …

Fidel Castro Ruz

Secondo i rapporti internazionali la Colombia continua ad essere un paese con una entrata media e uno dei cinque con i maggiori livelli di disuguaglianza della regione. Nonostante l’accordo di pace raggiunto dalle FARC e dal Governo Nazionale, l’attacco ai diritti economici, sociali e politici continuerà ad essere il pane di ciascun giorno fino a quando non esisteranno garanzie per la trasformazione strutturale, la partecipazione della società in questa e la costruzione di una vera democrazia.

In giorni recenti è stata creata la Giurisdizione Speciale per la Pace approvata dal senato con 62 voti e due contro, per dare il via allo sviluppo della giustizia transizionale per la quale si sprigionano molteplici inquietudini e preoccupazioni da parte di diversi settori della società colombiana e organizzazioni internazionali specializzati nel superamento dei conflitti e nella difesa dei diritti umani.

Il dubbio più importante è: ci sono le condizioni per l’applicazione degli accordi di pace? Sono stati dieci lunghi anni dall’applicazione della legge di giustizia e pace, che ha riempito il paese di impunità, per la tanto anelata pace che continueranno ad essere lettera morta; non è vero che nel paese il paramilitarismo sia scomparso, protetto da questa legge si è adattato a nuove modalità, rimane in tutto il paese e ora si sforza di circondare le zone che le FARC hanno lasciato perché, come prima, continua a contare sul sostegno e la compiacenza dello stato giacché la sua politica di Terrorismo di Stato resta attiva, ciò che c’è è la sua stessa reingegneria.

L’altra domanda che sorge è dove sta il post-conflitto che le istituzioni dello stato tanto decantano? Nel frattempo il ministro della difesa e gli altri portavoce dell’oligarchia continuano ad attizzare lo scontro tra colombiani.

Le cifre dell’orrore così lo dimostrano, durante il 2016 e il 2017 l’assassinio, le detenzioni e le minacce ai dirigenti sociali, contro i difensori dei diritti umani, sono esplose nel paese, questo senza considerare l’aggravamento dello sfollamento forzato soltanto in due regioni del paese, il Chocó e il Catatumbo, senza che queste siano le uniche colpite.

Rimane aperta una scia di incertezze, di follie e la pace sociale del paese contro la parete, senza che le istituzioni mostrino realmente di essere decise alla vera scommessa per la pace con giustizia sociale, che tutti noi colombiani e nostramericani aneliamo.

Coscienti del momento storico che vivono i nostri popoli e di fronte all’offensiva della restaurazione neoliberale nel continente, la nostra scommessa è la vita, i cambiamenti strutturali della patria, la partecipazione della società alla definitiva ricerca della pace, intendendo che la pace della Colombia sarà la vittoria dei nostri popoli.

La lotta continua…

27 marzo 2017 

Voces de Colombia – ELN

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Alejandro Rafael Rangel, Por la Paz de Nuestros Pueblos” pubblicato il 27-03-2017 in Voces de Colombia – ELNsu [http://www.eln-voces.com/index.php/2-uncategorised/1033-por-la-paz-de-nuestros-pueblos] ultimo accesso 11-04-2017.

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