Argentina: Migliaia di manifestanti hanno effettuato centinaia di blocchi di strade e ponti contro la politica di fame di Macri


Centinaia di blocchi in tutto il paese, ponti e strade d’accesso alle grandi città, tra le quali Buenos Aires, Córdoba, Chaco, Formosa, attraversate da migliaia di lavoratori dell’economia popolare, residenti di quartieri umili, gente disperata per il livello di violenza che la politica economica scarica sugli abitanti dell’Argentina.

La Centrale dei Lavoratori dell’Economia Popolare, Barrios de Pie, il Coordinamento Classista e Combattivo, la Corrente 19 e 20 della CTEP, il Movimento Popolare La Dignidad, il Fronte Popolare Darío Santillán, Resistir y Luchar , Patria Grande, MULCS, FPDS (Corrente Nazionale) e decine di organizzazioni sociali e popolari hanno mostrato al governo, prima, che hanno un potere di mobilitazione di grande portata e, per un altro verso, che questo è il prologo di uno sciopero nazionale che già diventa inevitabile. Di fatto, le due CTA hanno già fissato per il 30 marzo la data della misura di forza.

La cosa certa è che durante le prime ore del giorno, strade e vie sono state innondate da uomini e donne in aperta protesta contro Macri e il suo governo. Alle 7.00 del mattino, militanti hanno bloccato il centrale viale Callao y Corrientes. E a partire da questa “scampanata” popolare, sono sopravvenuti circa un migliaio di blocchi. Tra questi, quello del Ponte Pueyrredón (accesso alla Capitale da Sud), dove la polizia ha caricato contro i manifestanti lanciando gas al peperoncino, che hanno raggiunto vari dirigenti della CTEP. Nonostante ciò non hanno potuto evitare il blocco di massa.

Anche l’Autostrada per La Plata ha subito blocchi in vari punti. A La Matanza, nella Rotonda di Llavallol, in Viale Constituyentes e in centinaia di punti della grande Buenos Aires, il panorama è stato identico, blocchi, pentolate popolari ai margini della strada, allegria e rabbia mescolate insieme. La prima perché il contatto del popolo con il popolo solleva l’animo di coloro che decidono di mettere il corpo nella protesta, e la rabbia, perché come ha detto una delle donne a La Matanza, “abbiamo finito con il comprendere che i deputati si sono elevati gli stipendi a 150 mila pesos e a noialtri ci stanno uccidendo di fame. Macri spazzatura, non ti tolleriamo più”.

A ponte Avellaneda il blocco è stato totale ed è stata anche effettuata un’azione dove hanno parlato vari referenti sociali di Resistir y luchar, Movimento Popolare La Dignidad, FPDS e altri. Lì sono andati i maestri che sono in sciopero, appartenenti ad ADEMYS e sono stati ricevuti e acclamati al grido di “Unità dei lavoratori, a chi non piace, si fotta, si fotta”.

Da un’altra parte anche il Polo Operaio, Barrios de Pie e il MST hanno fatto blocchi nel centro di Buenos Aires, in Viale 9 de Julio, Viale de Mayo e nel Congresso.

foto Resistir y Luchar e FPDS

15 marzo 2017

Agencia Resistir y Luchar

Cobertura conjunta Resumen Latinoamericano, FM Riachuel, Revista Venceremos

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
“Argentina: Miles de manifestantes produjeron cientos de cortes de rutas y puentes contra la política de hambre de Macri / También hubo ollas populares” pubblicato il 15-03-2017 in Resumen Latinoamericanosu [http://www.resumenlatinoamericano.org/2017/03/15/argentina-miles-de-manifestantes-produjeron-cientos-de-cortes-de-rutas-y-puentes-contra-la-politica-de-hambre-de-macri-tambien-hubo-ollas-populares/]ultimo accesso 16-03-2017.

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