Movimento dei Lavoratori Rurali Senza Terra
Ispirati dalle lotte contadine del Ceará, noi, coordinatrici e coordinatori nazionali del Movimento dei Lavoratori Rurali Senza Terra, ci siamo riuniti a Fortaleza rivendicando la memoria e l’esempio di Fidel Castro, del centenario della Rivoluzione Russa e del cinquantenario del martirio di Che Guevara, per studiare la congiuntura politica e agraria del nostro paese, lanciare le sfide e pianificare i compiti per il prossimo periodo.
C’è una crisi strutturale del capitalismo, che si è accentuata dal 2008, e si esprime nelle crisi economica, politica, sociale e ambientale, rivelata dalle proposte autoritarie e fasciste che minacciano i diritti umani, i diritti del lavoro e i beni della natura in tutto il mondo. In questo contesto, perché il capitale continui a appropriarsi delle risorse economiche della società, è necessaria l’eliminazione dei diritti storici della classe lavoratrice perché queste risorse siano disponibili unicamente per il mercato finanziario. Il golpe e gli atti istituzionali del governo illegittimo in Brasile, come la riforma della previdenza, del lavoro, la PEC 55 e la consegna del PRE-SAL sono esemplari di questo processo. Di fronte a questo scenario:
1. Riaffermiamo la necessità di riforme strutturali e di una Riforma Agraria Popolare, che garantisca la sovranità alimentare, la sovranità nazionale contro la vendita di terre al capitale straniero e la difesa dei beni della natura (l’acqua, soprattutto l’acquifero Guaraní, la terra, i minerali, il petrolio e la biodiversità). Siamo contrari alla Misura Provvisoria 759 e la combatteremo, una misura che rappresenta un arretramento della riforma agraria, che privatezza le terre destinate alla riforma agraria, trasformandole in merci, legalizza l’appropriazione illegale di terre pubbliche e esclude i lavoratori e le lavoratrici accampati dal processo di insediamento.
2. Lotteremo contro la privatizzazione delle terre, mascherata con la titolazione, che pretende di liberarsi degli insediati come meccanismo di esclusione delle politiche di riforma agraria. Esigiamo il registro dei lotti e degli insediamenti nella forma di Concessione di Diritto Reale di Uso della Terra (CDRU) e l’impedimento della vendita delle terre degli insediamenti.
3. Ci impegnamo a lottare con tutti i lavoratori e le lavoratrici contro la riforma della previdenza, la riforma del lavoro e altre misure che annullino i diritti storicamente conquistati. Ci impegnamo nella costruzione del Fronte Brasile Popolare e nel suo radicamento nei comuni.
4. Siamo solidali con tutte le forme di lotta e resistenza contro il Golpe e appoggeremo tutti i settori del nostro popolo che si sono mobilitati nella lotta, dai popoli indigeni e quilombolas agli studenti delle scuole occupate, a difesa dell’educazione pubblica. Così ci uniremo alle giornate di lotta dall’8 al 15 marzo, convocate dalla Confederazione Nazionale dei Lavoratori dell’Educazione (CNTE).
5. Denunciamo la criminalizzazione della lotta sociale e l’utilizzazione di manovre giuridiche tese a perseguitare e condannare la lotta sociale, senza prove e a servizio degli interessi del capitale, frutto della superbia, arroganza e autoritarismo di un Potere Giudiziario, ricco di privilegi ma senza nessun impegno sociale. Esigiamo la libertà di tutti i lavoratori arrestati e perseguitati.
6. Convochiamo tutte le donne delle campagne e delle città a una grande giornata di lotta l’8 marzo. Le lavoratrici sono le più colpite dalla riforma della previdenza, che approfondisce le disuguaglianze di genere in una società maschilista e patriarcale.
7. Combatteremo la vendita di terre al capitale straniero, l’arretramento della riforma agraria e il modello dell’agrobusiness, con giornate di lotte e occupazioni nel mese di aprile. Proponiamo anche la realizzazione di una grande Marcia Nazionale a Brasilia nel secondo semestre dell’anno, per denunciare le misure del governo golpista.
8. Sosteniamo la convocazione di elezioni generali per il Congresso e la Presidenza della Repubblica perché sia restituito al popolo il diritto di eleggere i suoi rappresentanti.
9. Ci uniremo al Fronte Brasile Popolare e a altre organizzazioni di lavoratori e lavoratrici per costruire un Programma di Emergenza, che combatta la disoccupazione, la disuguaglianza di reddito e la perdita dei diritti. Convochiamo i lavoratori e le lavoratrici perché nel prossimo periodo possiamo costruire grandi mobilitazioni della classe intorno al diritto alla Terra, alla Casa e al Lavoro.
10. Affermiamo il nostro impegno di solidarietà con la lotta di tutti i popoli del mondo, di fronte all’offensiva del capitale, l’autoritarismo dei governi, la prepotenza dell’impero statunitense, le guerre folli, nella difesa dei diritti di tutti i popoli per la giustizia e l’uguaglianza.
Ci impegnamo come militanti, uomini, donne e giovani ad assumere questi compiti a difesa del popolo brasiliano.
LOTTARE COSTRUIRE LA RIFORMA AGRARIA POPOLARE
Fortaleza, 27 gennaio 2017
Movimento dei Lavoratori Rurali Senza Terra
Amig@s MST – Italia
Movimento dei Lavoratori Rurali Senza Terra, “Carta di Fortaleza” pubblicato il 27-01-2017 in Amig@s MST – Italia, su [http://www.comitatomst.it/node/1168] ultimo accesso 04-02-2017. |