La ministra delle Relazioni Estere venezuelana, Delcy Rodríguez, ha affermato a Buenos Aires di essere stata aggredita da un poliziotto al suo arrivo alla Cancelleria argentina e da un funzionario all’interno dell’edificio, e ha anche dichiarato che si tratta di “una vendetta personale” del presidente Mauricio Macri.

Mentre erano riuniti i cancellieri di Brasile, Uruguay, Paraguay e Brasile, un funzionario l’ha presa per il braccio e la “ha cacciata”.

“In nessuna parte del mondo, mai, dei cancellieri erano stati ricevuti da squadre antisommossa e una cancelliera e la sua delegazione ufficiale erano stati colpiti”, ha denunciato la cancelliera venezuelana, che a causa dell’aggressione è stata obbligata a presentarsi di fronte alla stampa con una fasciatura all’avambraccio.

Quando le è stato chiesto della sua possibile lesione, la ministra caraibica ha spiegato che è stato un medico che ha deciso di immobilizzare eche  “nelle prossime ore” quando “avrà mantenuto gli impegni” saranno fatte delle radiografie.

La ministra degli Esteri del Venezuela si è presentata a Buenos Aires per assistere ad un incontro dei cancellieri del blocco del Mercosur.

Il Venezuela riferirà sulle problematiche all’interno del Mercosur

La cancelliera del Venezuela, Delcy Rodríguez, ha dichiarato, prima di essere aggredita, che il prossimo giovedì il suo paese riferirà nella riunione del Mercosur in Uruguay sulle aggressioni contro il legittimo esercizio durante la sua presidenza pro tempore.

Domani inizia il processo di negoziazione diretta che ha attivato il Venezuela mediante il Protocollo de Olivos del blocco. Là ci saranno i coordinatori e riferiranno anche su quale sia stata l’incorporazione del patrimonio normativo del sistema del Mercosur e anche quale sia stata l’incorporazione normativa del resto dei paesi, ha precisato.

Questa nazione sudamericana, che nel 2012 si unì ufficialmente al Mercato Comune del Sud (Mercosur), è stata sospesa dal blocco all’inizio di questo mese con l’argomento di non aver adempiuto al Protocollo di Adesione.

Il Venezuela ha messo in evidenza di aver aderito in quattro anni al 95 per cento delle leggi di questo meccanismo di integrazione, a differenza di altri paesi fondatori.

Durante una conversazione nell’Istituto Patria, la funzionaria ha denunciato che ciò che si vuole escludere è il modello del Venezuela. Protestano con noi, ha detto, perché non facciamo parte del Trattato di Libero Commercio con l’Unione Europea.

La Rodríguez ha precisato che il suo paese ha insistito di spiegargli dove sia “contemplata la folle sanzione che è stata imposta al Venezuela e non hanno potuto darci una risposta”.

C’è una sola ragione, ha dedotto, l’intolleranza politica al modello di integrazione e al modello di unione che rappresenta la Rivoluzione bolivariana, ci sostiene la ragione politica, giuridica e storica.

Qui in Argentina morì l’ALCA e ora vogliono farla rivivere, ha sentenziato la ministra, che ha ricordato che oggi è un giorno speciale perché stiamo celebrando i 12 anni dell’Alleanza Bolivariana dei Popoli della Nostra America (ALBA).

L’ALBA, il trattato di commercio dei popoli, il modo di relazionare i nostri popoli in maniera differente, ha proseguito la funzionaria dopo aver ricordato tutto quello che questo blocco ha fatto in questi anni per i popoli che lo compongono.

Il direttore dell’Istituto Patria ha rifiutato l’aggressione fisica da parte delle forze di polizia che la cancelliera venezuelana ha denunciato molto presto quando ha cercato di entrare nel Palazzo di San Martín per assistere ad una riunione straordinaria del Mercosur, alla quale non era invitata.

“Questa è un nuova figuraccia internazionale di questo governo che non lascia passare l’occasione per mostrare quale sia il suo concetto di democrazia, di libertà”, ha dichiarato Parrilli che a nome degli argentini ha chiesto scusa alla ministra.

Oggi, durante la XI Riunione Straordinaria del Consiglio del Mercato Comune, l’Argentina ha assunto per i prossimi sei mesi la presidenza pro tempore del Mercosur, con la partecipazione dei cancellieri dei quattro Stati Firmatari del Trattato di Asunción (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay).

14 dicembre 2016

Cubadebate