Scendono in strada per protestare contro la legge dell’educazione e il congelamento della spesa pubblica in Brasile.
Le occupazione di scuole in tutto il paese hanno la loro motivazione nell’emendamento costituzionale 241 che ha già una prima approvazione e che congela per 20 anni gli investimenti in sanità, educazione e nel resto del bilancio nazionale.
Il governo di Michel Temer ha ricevuto un rovescio imprevisto, con un centro di conflitto e di protesta da parte degli studenti universitari e secondari, che in tutto il paese mantengono occupate più di 1.000 scuole e un centinaio di università. Sono contro la riforma dell’educazione e l’emendamento costituzionale che congela la spesa dello stato per 20 anni, la principale misura di aggiustamento del Potere Esecutivo.
Con il Partito dei Lavoratori (PT) discreditato dopo la caduta di Dilma Rousseff e con la scarsa presenza nelle elezioni municipali e le difficoltà della sinistra nell’organizzare una rapida opposizione a Temer, la base studentesca ha causato a Temer una serie di situazioni di conflitto in tutto il paese. La stella della protesta, la cui immagine è stata virale in tutte le reti sociali e ha obbligato la stampa tradizionale a seguirla come una emergente della nuova situazione politica, si chiama Ana Julia Ribertino. Ha 16 anni, è studentessa del Collegio Statale Manuel Alencar Guimaraes, di Curitiba, capitale del Paraná, stato alla frontiera con Misiones.
L’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva l’ha chiamata per dirle che era emozionato dal suo discorso. “Quando mi ha chiamata sono diventata nervosa, ma il nostro movimento è apartitico. Considererei il fatto importante anche se mi chiamasse un altro ex presidente, come Fernando Henrique Cardoso”, ha spiegato lei. Il discorso di Ana Julia, come è conosciuta, è stato fatto davanti all’Assemblea Legislativa del Paraná, nella città di Curitiba, trasformata in “Repubblica del Curitiba” poiché dal 2014 si concentra lì l’agenda nazionale, giacché il giudice di questa città famosa per la sua aria europea e un trasporto urbano innovatore, Sergio Moro, conduce la causa dello scandalo Petrobras.
Nel suo discorso, ha accusato i legislatori e i responsabili di avere le mani macchiate di sangue per la morte di Lucas, un giovane che occupava una scuola, ma il nodo della sua allocuzione è stata una critica ai principali piani di governo di Temer. “Non ho visto nessuno di questi deputati che criticano le occupazioni e non le cause del problema alla veglia funebre di Lucas”. E c’è stata un’altra ovazione, in mezzo al ripudio di alcuni deputati statali. “Siamo apartitici ma non rifiutiamo la politica. Vogliamo fare politica”, ha detto spiegando che il suo discorso è stato preparato da vari colleghi, ma dopo lei se ne è uscita e ha lasciato a bocca aperta per dieci minuti la classe politica brasiliana.
La scuola pubblica è sotto riesame con Temer, che con il suo nuovo ministro dell’Educazione, Mendonca Filho, ha adottato il progetto Scuola Senza Partito, che combatte la “ideologizzazione” nell’educazione primaria e secondaria, un piano che ha origine negli alleati del potente blocco evangelico del Congresso. Temer, per decreto, ha iniziato dei cambiamenti nell’educazione media pubblica eliminando l’obbligatorietà di arti, educazione fisica, sociologia e filosofia per dare più spazio all’insegnamento tecnico. Le occupazioni in tutto il paese, con il centro nel Paraná, hanno, inoltre, la loro motivazione nell’emendamento costituzionale 241 che ha già una prima approvazione e che congela per 20 anni gli investimenti in sanità, educazione e nel resto del bilancio nazionale, meno che nel pagamento di interessi del debito pubblico.
“Siamo apartitici, studenti per gli studenti. Siamo preoccupati per le future generazioni, non vogliamo la Scuola Senza Partito, vogliamo una generazione di persone con senso critico, politico, che non credano a tutto quello che leggono. Vogliamo lottare contro l’analfabetismo funzionale. La Scuola Senza Partito ci vuole non pensanti, sottomessi, ci insulta e pensa che non possiamo pensare in modo indipendente”, ha sostenuto. Sulla riforma costituzionale, ha dichiarato: “Non possiamo rimanere con le braccia incrociate di fronte ad un attacco alla Costituzione del 1988”.
L’occupazione a Curitiba è stata la pioniera di un movimento contro il governo che è scoppiato in tutto il paese ma ha cominciato a generare sentenze contro, da parte della giustizia. Una magistrata di Curitiba ha ordinato lo sgombero di 25 scuole, con multe di circa tremila dollari quotidiani per inadempimento. Nello stato centrale del Tocantins, 18 adolescenti sono stati arrestati e ammanettati per ordine di un procuratore del consiglio dei minori che ha agito con la polizia senza autorizzazione di un giudice, che dopo ha liberato gli alunni.
A Curitiba, ieri, per due ore, attivisti del gruppo neo conservatore Movimento Brasile Libero (MBL), che ha organizzato le manifestazioni per destituire la Rousseff e che è un gruppo alleato del presidente Temer, sono andati a cercare di sgomberare la scuola Ferreira da Costa. Manifestanti del MBL, hanno tentato di entrare nella scuola e sono stati arrestati dalla Polizia Militare dello stato del Paraná. “Non possiamo far valere le nostre convinzioni con l’uso della forza”, ha detto il segretario per la Sicurezza del Paraná, Walter Mesquita.
Per gli specialisti, la riforma educativa, sommata al congelamento del bilancio, crea nuovi scenari inediti, soprattutto riguardo la formazione nelle scuole pubbliche. “La riforma proposta è una controriforma, che punta alla educazione professionale. Gli studenti sono divisi per decreto e quelli che scelgono gli studi tecnici saranno condannati a posti di lavoro a bassa remunerazione”, ha detto il coordinatore della Campagna Nazionale per il Diritto all’Educazione, Daniel Cara.
Alleato del presidente Temer, il senatore Aecio Neves, del Partito della Social Democrazia Brasiliana (PSDB) e candidato sconfitto nel 2014, ha festeggiato la paternità della riforma educativa. Creatrice del programma è la vice ministra dell’Educazione, María Helena Guimaraes, che sarebbe stata la ministra dell’Educazione di Neves se avesse vinto le elezioni, secondo quanto ha informato la rivista Carta Capital. “Sono misure che ho presentato nella campagna elettorale e puntato a migliorare l’adempimento scolastico e a contenere gli alti tassi di evasione”, ha sostenuto il senatore Neves, considerato un presidenziabile per il 2018 e secondo nei sondaggi.
29 ottobre 2016
Página 12
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
“Los estudiantes encabezan la oposición a Temer” pubblicato il 29-10-2016 in Página 12, su [http://www.pagina12.com.ar/diario/elmundo/4-312942-2016-10-29.html] ultimo accesso 01-11-2016. |