Due autisti della Linea 202 sono stati licenziati poiché avevano lasciato l’UTA e si erano affiliati all’UCRA. I loro compagni hanno fatto sciopero, ma una squadraccia li ha attaccati. Anche la polizia ha represso nella Linea Est una protesta per licenziamenti e sospensioni e ha fatto 25 feriti.

Un giorno di furia nella città delle diagonali. Il fatto è che in due ditte di trasporti della Capitale bonaerense si sono vissute ore di licenziamenti, tensione e violenza che hanno avuto un filo conduttore: il tentativo di disciplinare le commissioni interne che di fronte al soggiogamento dei diritti non rispondono docilmente.

Nelle prime ore di ieri due lavoratori della Linea 202 che unisce Berisso a La Plata sono stati licenziati poiché avevano abbandonato un sindacato (UTA) per affiliarsi ad un altro (UCRA). All’alba, la decisione dell’impresa ha fatto scoppiare immediatamente uno sciopero contro la persecuzione sindacale.

Dopo l’inizio della misura di forza, nella mattinata di ieri, è apparsa una squadraccia diretta da membri sindacali dell’UTA. “C’è un compagno ferito che è in ospedale. Oggi abbiamo di nuovo visto come il sindacalismo imprenditoriale agisce con la stessa logica di un gruppo di tifosi violenti, in difesa delle imprese e contro i lavoratori”, ha spiegato Juan Murgía, portavoce della CTA Autonoma di Berisso.

“L’UTA ha funzionato da gruppo d’assalto di Osmar Corbelli che è il padrone di 7 linee e si è arricchito grazie ai sussidi, ed è socio dell’UTA”. ha aggiunto Murgía.

“Il gruppo del delegato dell’UTA ha terminato spazzando il marciapiedi con pale e spazzoloni, per eliminare i residui che rimanevano della nostra protesta. In verità è qualcosa di insolito”, ha aggiunto il segretario generale dell’UCRA Regionale, Cristian Bernardi.

“Noi siamo arrivati alle 5.00 del mattino e loro erano già lì. Dopo il blocco si sono riuniti e hanno avvisato che avrebbero represso. Allora, abbiamo deciso di ritirarci pacificamente affinché la situazione non diventasse seria, ma quando hanno visto che ce ne andavamo non sono rimasti fermi, ci hanno seguito, è venuto l’ordine di reprimere e hanno incominciato a dare botte”, ha descritto Bernardi.

Più tardi è continuata la violenza. Il fatto è che la Polizia bonaerense ha represso e sgomberato il terreno dove gli autisti dell’impresa Expreso stavano effettuando una protesta nell’ambito di uno sciopero che stanno facendo da una settimana.

Il fatto è avvenuto la notte scorsa in un terreno situato sulla strada 11 con la 620 che gli autisti della Linea Est e 520 occupavano, ed è stato ordinato dal giudice di Garanzia di La Plata, Juan Pablo Massi.

Una fonte di polizia ha spiegato che nell’operazione, che ha comportato il lancio di gas lacrimogeni e proiettili di gomma, si sono registrati 25 feriti e 40 arresti, tra loro i candidati a delegato licenziati dall’impresa, che sono stati trasferiti al terzo commissariato del quartiere platense di Los Hornos. Questa mattina sono stati liberati.

Il conflitto è iniziato poiché i lavoratori reclamavano “la riassunzione dei 25 compagni licenziati e la cessazione delle sospensioni arbitrarie, che hanno superato le 102, e delle liquidazioni degli stipendi errati”, ha affermato Fabián Ayala, rappresentante degli autisti.

Lo sgombro è avvenuto a poche ore dalla disposizione per la conciliazione obbligatoria, per cui cambia radicalmente la situazione a cui le parti giungono per negoziare. Il terreno per questo è rimasto quasi militarizzato.

L’ordine giudiziario è stato portato avanti per la presentazione di una azione del sindaco, Julio Garro, come danneggiato, fatto che dimostra una chiara posizione pro imprese del sindaco.

25 ottobre 2016

Resumen Latinoamericano