Il promotore della destituzione di Dilma arrestato per corruzione


Pablo Giuliano

Conti per $ 68  milioni sono stati bloccati.

Il giudice Sergio Moro accusa l’ex deputato Eduardo Cunha di aver ricevuto bustarelle e di aver lavato denaro in Svizzera.

L’ex deputato Eduardo Cunha, che ha guidato il giudizio politico che ha destituito Dilma Rousseff, ex presidente del Brasile, e che ha permesso l’ascesa di Michel Temer, è stato arrestato ieri, accusato di aver ricevuto bustarelle e di aver lavato denaro in Svizzera.

In termini politici è il più grande arresto dell’Operazione Lava Jato, la cui indagine è nelle mani del giudice Sergio Moro, giacché Cunha è uno degli uomini forti del Partito del Movimento della Democrazia Brasiliana (PMDB) di Temer, che è stato uno dei suoi principali consiglieri nel Congresso.

Cunha è stato il presidente della Camera dei Deputati che l’anno scorso bloccò il governo della Rousseff. Quando lei si rifiutò di proteggerlo da un processo legale, il 2 dicembre attivò, come capo del legislativo, la richiesta di un giudizio politico che lo scorso 31 agosto è terminato con la destituzione della presidente.

“Speriamo che faccia una delazione premiata. Cunha ha uno stile da gangster”, ha detto Ivan Valente, del Partito Socialismo e Libertà (PSOL), autore del processo che lo scorso settembre ha destituito Cunha, motivo per cui l’ex deputato ha perduto le prerogative, e l’indagine che veniva fatta nella corte è passata al giudice di prima istanza, Sergio Moro.

Cunha è stato catturato a Brasilia e trasferito a Curitiba, dove è stato arrestato a tempo indeterminato. L’ex parlamentare è stato arrestato perché il giudice Moro -hanno detto i procuratori- temeva che fuggisse in Italia, giacché ha un passaporto di questo paese.

La principale accusa è basata su $ 5 milioni di bustarelle che Cunha avrebbe ricevuto in conti della Svizzera che non ha dichiarato di fronte al Congresso. Il denaro -secondo l’indagine- è provenuto da una bustarella pagata da intermediari di un affare di campi petroliferi della Petrobras nel Benín, Africa, pozzi che alla fine erano asciutti.

Il giudice Moro ha bloccato conti per $ 68 milioni nelle mani di Cunha e di sua moglie, Claudia Cruz, una ex presentatrice della televisione della catena Globo degli anni 90.

Battezzato come il “Mio villano favorito”, Cunha è stato il principale responsabile della svolta a destra del Congresso e dell’agenda politica brasiliana che ha logorato politicamente il governo della Rousseff.

L’ex parlamentare ha portato il PMDB ad abbandonare la Rousseff e a formare la coalizione che oggi sostiene il governo di Temer, che ha conosciuto la notizia dell’arresto del suo ex alleato durante la sua visita in Giappone, dove ha promesso “sicurezza giuridica” agli investitori.

“Ci aspettavamo che Cunha fosse ascoltato per le accuse contro di lui, non una detenzione”, ha detto, sorpreso, Paderley Avelino, capo del blocco dei deputati democratici, che appoggia Temer.

“Nel caso in cui Cunha parli dei suoi delitti il governo di Temer cade”, ha avvisato il deputato Silvio Costa, del Partito dei Laburisti del Brasile (PTdoB), che nel giudizio politico è stato uno dei principali difensori della Rousseff.

L’arresto è avvenuto in mezzo alle voci sull’arresto dell’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva, processato da Moro, e che ha denunciato il giudice per persecuzione politica.

Anche lunedì c’è stata, da parte dei militanti, una veglia nella casa di Lula per blindare il dirigente del Partito dei Lavoratori (PT).

La difesa di Cunha ha detto che la prigione è arbitraria perché non è apparso nessun fatto nuovo nell’inchiesta, che è stata sei mesi a carico del Tribunale Supremo Federale, la massima corte del paese che ha passato il caso alla prima istanza una volta che l’ex presidente della Camera dei Deputati ha perso le sue prerogative di deputato.

CRONOLOGIA:

Eduardo Cunha, ex legislatore del partito di centrodestra PMDB, è stato colui che ha accettato la richiesta di giudizio politico che a maggio ha allontanato Dilma Rousseff e il 31 agosto l’ha destituita.

Inizia il proceso (12/02/2015)  

Il presidente della Camera dei Deputati accetta la pratica del processo di destituzione di Dilma Rousseff.

L’alleanza si rompe (29/03/2016)

Il PMDB, dell’allora vicepresidente Michel Temer e di Cunha, abbandona la coalizione governativa.

Sospensione (05/05/2016)

Il Tribunale Supremo Federale del Brasile sospende Cunha dall’incarico di presidente della Camera dei Deputati.

Rinuncia  (07/07/2016)

Cunha rinuncia dopo essere stato sospeso da presidente della Camera per le denunce di corruzione.

Accusa (13/09/2016)

La Camera bassa ha privato del suo seggio Eduardo Cunha per aver negato i suoi conti bancari in Svizzera.

Detenzione (19/10/2016)

L’ex deputato è stato arrestato per accuse di corruzione passiva, lavaggio di denaro e abuso di potere.

*Pablo Giuliano è corrispondente in Brasile del quotidiano El Telégrafo (Ecuador).

20-10-2016

El Telégrafo

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Pablo GiulianoEl impulsor de la destitución de Dilma arrestado por corrupción” pubblicato il 20-10-2016 in El Telégrafosu [http://www.eltelegrafo.com.ec/noticias/mundo/9/el-impulsor-de-la-destitucion-de-dilma-arrestado-por-corrupcion] ultimo accesso 24-10-2016.

 

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