“È il tempo della dignità ribelle, di costruire una nuova nazione”.

Il Congresso Nazionale Indigeno (CNI) messicano ha deciso che “è giunto il momento di attaccare, di passare all’offensiva” e ha annunciato che alla elezioni presidenziali del 2018 parteciperanno facendosi rappresentare da una donna indigena. Il CNI, di cui fa parte l’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), si è dichiarato in assemblea permanente e ha fatto il proclama con una dichiarazione congiunta intitolata “Che la terra tremi nei suoi  centri”.

“Ci dichiariamo in assemblea permanente e ci consulteremo in ciascuna delle nostre geografie, territori e direzioni sull’accordo di questo Quinto CNI di nominare un consiglio indigeno di governo la cui parola si materializzi in una donna indigena, delegata del CNI, come candidata indipendente che parteciperà al processo elettorale dell’anno 2018 per la presidenza di questo paese a nome del Congresso Nazionale Indigeno e dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale”, dice il testo presentato dopo il Congresso realizzato nel Chiapas. All’incontro ha partecipato il “Subcomandante Insorgente Galeano”, prima conosciuto come “Marcos”.

“Ribadiamo che la nostra lotta non è per il potere, non lo cerchiamo; ma faremo un appello ai popoli originari e alla società civile ad organizzarci per bloccare questa distruzione, rafforzandoci nelle nostre resistenze e ribellioni, come dire nella difesa della vita di ciascuna persona, ciascuna famiglia, collettivo, comunità o quartiere”, hanno continuato gli zapatisti e hanno fatto un appello per “la pace e la giustizia partendo dal basso, da dove siamo quello che siamo”.

Dopo aver enumerato 27 denunce di attacchi, soprusi e violazioni verso diverse comunità indigene messicane, il CNI e l’EZLN affermano che “è il momento della dignità ribelle, di costruire un nuova nazione da parte e per tutte e tutti, di rafforzare il potere dal basso e la sinistra anticapitalista, che paghino i colpevoli del dolore dei popoli di questo Messico multicolore”.

15-10-2016

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tratto da La Haine