L’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN), la seconda maggiore organizzazione guerrigliera della Colombia, ha annunciato che sospenderà le sue azioni armate offensive per facilitare la partecipazione dei colombiani al referendum di domenica prossima per confermare o rifiutare l’accordo definitivo di pace tra il governo e le FARC.

“Per dissipare i dubbi sul fatto che noi siamo un ostacolo al processo di convalida referendaria o al plebiscito, il nostro ordine è che in questi giorni non ci siano azioni offensive dell’ELN, per facilitare la partecipazione della gente”, ha detto alla radio clandestina Patria Libre Pablo Beltrán, membro del comando centrale di questo gruppo. Beltrán ha spiegato attraverso Twitter che l’ELN cesserà solo le azioni offensive, “no quelle difensive”.

In questo modo, l’ELN ha risposto alla richiesta che gli aveva fatto l’ONG colombiana Missione di Osservazione Elettorale (MOE) affinché dichiarasse un cessate il fuoco prima, durante e dopo la consultazione. La direttrice della MOE, Alejandra Barrios, aveva affermato che “la cessazione delle ostilità potrebbe intendersi come un messaggio positivo” riguardo il processo di pace che l’ELN vuole iniziare con il governo.

Riguardo il definitivo accordo di pace che verrà firmato domani, Beltrán ha precisato che le critiche che l’ELN ha formulato non devono essere considerate come “un ostacolo a questi accordi né al processo che hanno portato avanti i compagni delle FARC”. Anche con differenze, “andiamo nella stessa direzione e sulla stessa strada”, ha sottolineato Beltrán.

Mesi addietro il governo aveva annunciato di aver concordato di iniziare con l’ELN un processo di pace simile a quello concluso con le FARC, ma ancora non è stato messo in marcia a causa del fatto che l’organizzazione guerrigliera non ha accettato di rispettare la richiesta delle autorità di smettere di sequestrare e liberare i suoi ostaggi.

25 settembre 2016

Resumen Latinoamericano