Redazione Desinformémonos
Città del Messico. Il silenzio negligente della Marina Militare del Messico e degli altri organismi di sicurezza, l’evidente fracasso del comando unico di polizia nel Michoacán, la riorganizzazione e il tentativo di prendere il controllo territoriale della Costa-Sierra dello stato da parte del crimine organizzato, sono alcune delle azioni che hanno obbligato la comunità indigena di Santa María Ostula a ripristinare a tempo indeterminato il blocco installato sulla strada costiera 200 in difesa del proprio territorio.
Suddetta decisione è stata presa lo scorso 4 settembre in una Assemblea comunitaria e al blocco parteciperanno comunere, comuneri e la polizia comunitaria fondata il 29 giugno 2009, nello stesso momento in cui fu fondato il villaggio di Xayakalan, a causa dell’invasione delle loro terre da parte di imprese minerarie transnazionali, dello sterminio delle loro risorse naturali, specialmente di alberi in pericolo di estinzione, del saccheggio di legname prezioso, dello sfruttamento delle miniere di ferro da parte del crimine organizzato e dell’invasione delle spiagge.
La comunità nahua informa la comunità nazionale e internazionale che, a causa del fatto che “gli ex templari, attraverso di luogotenenti come El Tena, El Tuco e Chuy Playas, si sono riorganizzati”, le ed i comuneri chiedono: “il rispetto e la concessione di garanzie per la libertà dei membri della polizia comunitaria dei municipi di Aquila, Coahuayana, Chinicuila e Coalcomán, la disarticolazione del cartello che opera nella regione e della sua struttura politica ed economica, così come la smilitarizzazione della regione della Costa-Sierra del Michoacán.
Data la permanenza delle concessioni minerarie nel territorio nahua, e che i processi agrari cercano di “favorire i templari di La Placita e le imprese minerarie interessate alle nostre terre”, la comunità di Santa María Ostula chiede la totale cancellazione delle concessioni minerarie accordate, principalmente a imprese transnazionali come è l’impresa Ternium.
Bisogna ricordare che la lotta per la ricostituzione del territorio di Ostula è cominciata nel 1964, quando gli furono riconosciute le loro terre ancestrali attraverso una delibera presidenziale, ma per carenze tecniche nei piani, i piccoli proprietari di La Placita hanno cominciato ad invadere porzioni della località, tanto per coltivazioni di papaya, mango e tamarindo, come per frazionare e vendere lotti. La Commissione per la Difesa dei Beni Comunali di Ostula segnala che alcuni di questi invasori sono teste del crimine organizzato nella regione.
La lotta per la difesa del territorio durante gli ultimi quattro anni è costata alla comunità esilio, morti e dolore, la scomparsa di 6 comuneri, l’assassinio di 34 comuneri appartenenti alla comunità di Ostula, l’assassinio del bambino Hidelberto Reyes García, avvenuto il 15 luglio 2015, così come altri danni di fronte ai quali prevale l’impunità, la collusione e l’acquiescenza delle autorità.
8 settembre 2016
Foto di Alan Ortega / Cuartoscuro
Desinformémonos
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
Redacción Desinformémonos, “Ante reagrupación de crimen organizado, Ostula reactiva retén de manera indefinida” pubblicato il 08-09-2016 in Desinformémonos, su [https://desinformemonos.org/ante-reagrupacion-de-crimen-organizado-ostula-reactiva-reten-de-manera-indefinida/] ultimo accesso 10-09-2016. |