Henry Cotos Campeán

Il ministro degli Interni ha detto di aver identificato i poliziotti implicati, ma ha rinviato per tre volte la consegna delle prove. Annunciano che lo farà questa settimana.

Il ministro degli Interni Carlos Basombrío ha detto di aver già identificato i poliziotti che sarebbero membri del cosiddetto “Squadrone della morte” ma per il momento non consegna le prove di questo. Inizialmente ha detto che in 10 giorni avrebbe avuto dei risultati, dopo ha annunciato che avrebbe dato le informazioni il 10 agosto e la settimana scorsa ha affermato che tutto sarebbe stato mostrato il 19 agosto, ma è tornato a rinviare il comunicato.

Al Ministero degli Interni affermano che questa settimana saranno consegnate le prove ma non hanno confermato la data. L’esistenza di una organizzazione di questa natura è molto grave e se confermata potrebbe avere implicazioni penali non solo per alti comandi della polizia, ma anche per alcuni ex ministri e perfino per l’ex presidente Ollanta Humala, per cui il ministro degli Interni non può continuare a rinviare la consegna delle prove affinché siano indagati e sanzionati i responsabili, hanno comunicato fonti del settore.

Sul probabile squadrone della morte, Basombrío ha dichiarato che è formato da agenti che probabilmente facevano delle sistematiche esecuzioni di delinquenti. “È uno dei fatti più atroci nella storia della Polizia e i responsabili sono chiaramente identificati. Confermo il mio rifiuto e profondo rincrescimento per i fatti avvenuti”, ha detto.

Quando venerdì scorso ha annunciato la presentazione del rapporto della commissione speciale che indaga sul caso, ha affermato che è stato scoperto “un gruppo molto limitato” di agenti della Polizia Nazionale del Perù (PNP) implicati in queste presunte esecuzioni extragiudiziali. “Dentro le istituzioni ci sono state delle persone che sono state coraggiose a denunciare e indagare i fatti, e ci sono state altre che hanno preferito fare spirito di corpo”, ha commentato.

Le ipotesi

Sullo “Squadrone della morte” sono sorte varie ipotesi. Una di queste è che sia una specie di guerra tra poliziotti che avrebbero operato al margine della Legge. L’evidenza di poliziotti uccisi e le testimonianze del fatto che sono state seminate armi e prove per incriminare i poliziotti assassinati, parla di una mafia della PNP che deve essere indagata in profondità.

È stata messa in evidenza anche l’esecuzione extragiudiziale di delinquenti che avrebbero commesso dei delitti minori e che sono stati mostrati alla stampa come capi di bande per aver benefici di carriera.

Una terza possibilità è che sia esistito un ordine superiore o una luce verde di alto livello per organizzare il -o gli squadroni, poiché potrebbero essere vari- che, per il momento, coinvolge almeno 100 poliziotti in attività.

Gli ex ministri degli Interni Daniel Urresti e Wilfredo Pedraza hanno scartato che ci sia stata una direttiva del governo (di Humala) per creare squadroni e hanno chiesto al ministro Basombrío prudenza e che aspetti le indagini per lanciare ipotesi, poiché si sta parlando di esecuzioni extragiudiziali che potrebbero essere considerate delitti di lesa umanità.

Urresti, che inizialmente ha avuto un tono conciliante ha incominciato a prendere le distanze e ha chiesto a Basombrío che “con un atteggiamento abbastanza serio, ci spieghi se sia uno squadrone della morte, sia un gruppo che cercava la propria promozione o sia un gruppo che cercava di procurarsi denaro”.

Inoltre

Recentemente Basombrío ha annunciato le 29 misure per combattere la delinquenza nei prossimi cento giorni e in quelle include la realizzazione di almeno 30 mega operazioni, ma prima di questo deve epurare l’istituzione della polizia e, per lo meno, identificare, allontanare e processare i poliziotti direttamente implicati nelle presunte esecuzioni extragiudiziali.

21 agosto 2016

Resumen Latinoamericano/Diario UNO