Martín Ayala si trova privato della libertà da questa mattina, quando è stato arrestato da parte di agenti del CAI Monserrate della polizia nazionale. Il difensore dei diritti umani e direttore del COSPACC è stato insultato dai poliziotti mentre cercava di farsi spiegare la ragione per cui stavano interrogando e perquisendo un suo amico a pochi metri dal CAI.
All’inizio gli agenti gli hanno detto che non erano affari suoi, ma dopo gli hanno chiesto di consegnare il suo documento di identità. Martín si è limitato a esibire la sua carta d’identità e dare il numero della medesima, ma i poliziotti hanno cercato di prendersi il documento, per cui il difensore si è opposto.
Vari poliziotti hanno immobilizzato Ayala e lo hanno ammanettato ad un albero vicino al CAI. Lì è stato trovato dall’avvocato Armando Niño e dal difensore dei diritti umani Franklin Castañeda.
I poliziotti cercano di portare in giudizio Martín Ayala per il delitto di “violenza contro un pubblico ufficiale”. Questa manovra giudiziaria utilizzata dalla polizia per giustificare l’arresto e i maltrattamenti a cui lo hanno sottoposto, si basa su una presunta aggressione ad una funzionaria di polizia, fatto che non c’è mai stato.
In questo momento, Martín Ayala continua ad essere privato della libertà, in attesa che la procura chieda ad un giudice di confermare la cattura.
27 giugno 2016
Trochando Sin Fronteras
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
“Miembros de la policía nacional detienen a defensor de derechos humanos y lo atan a un árbol en el centro de Bogotá” pubblicato il 27-06-2016 in Trochando Sin Fronteras, su [http://trochandosinfronteras.info/detenido-arbitrariamente-defensor-de-derechos-humanos-martin-ayala/] ultimo accesso 28-06-2016. |