Il mandatario ecuadoriano ha affermato che per evitare gli attacchi destabilizzatori si deve mantenere l’unione dei popoli liberi e sovrani.

Giovedì scorso il presidente dell’Ecuador, Rafael Correa, ha avvisato sulla possibilità di un nuovo Piano Condor che cerca di attentare contro i Governi progressisti dell’America Latina e dei Caraibi.

Dal Palazzo di Carondelet (sede del Governo), il capo di stato ha sostenuto che la regione affronta attacchi golpisti promossi da settori dell’ultradestra “affamati di potere”.

A suo giudizio, la cospirazione contro paesi liberi e sovrani non avrà successo grazie all’unione. “Continueremo a dare battaglia dalle strade con coloro che quotidianamente osservano il vero cambiamento storico che vive il continente sudamericano”, ha sottolineato.

Riguardo alle mobilitazioni contro la Rivoluzione Cittadina, Correa ha riconosciuto che in una democrazia come quella che c’è in Ecuador devono esistere degli oppositori. “Dobbiamo continuare nella lotta, nessuno ha detto che lo storico cambiamento del paese sarebbe stato facile”.

Di fronte ai suoi sostenitori ha sottolineato che le nuove guerre per la liberazione e la giustizia sociale devono essere fatte in strada in modo “allegro e pacifico”. Ha ricordato il progresso in materia di salute, educazione e cultura che c’è stato in Ecuador sotto il suo Governo.

Migliaia di ecuadoriani di differenti province del paese si sono riuniti giovedì di fronte alla Piazza Grande di Quito per esprimere il loro appoggio al presidente Rafael Correa per i continui attacchi che la destra porta avanti contro di lui.

Hanno portato al raduno circa 20 torte per celebrare il compleanno numero 53 del presidente ecuadoriano Rafael Correa, che negli ultimi nove anni ha ottenuto dei cambiamenti significativi per il paese sudamericano.

7 abril 2016

TeleSur