Accordo sui Dialoghi per la Pace


Il Governo della Repubblica della Colombia (Governo Nazionale) e l’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN), di seguito “le Delegazioni”, come risultato dei dialoghi esplorativi e confidenziali, e data la loro manifesta volontà di pace, hanno convenuto di stabilire un tavolo pubblico di conversazioni, per affrontare i punti che sono fissati nell’agenda, con lo scopo di sottoscrivere un Accordo Finale per mettere fine al conflitto armato e per concordare trasformazioni alla ricerca di una Colombia in pace e con equità.

I dialoghi esplorativi sono stati portati a termine tra il gennaio del 2014 e il marzo del 2016 nella Repubblica dell’Ecuador, nella Repubblica Federale del Brasile e nella Repubblica Bolivariana del Venezuela, i cui governi hanno agito da garanti insieme al Governo della Norvegia; durante questa fase hanno fatto da accompagnatori i governi della Repubblica di Cuba e della Repubblica del Cile. A tutti loro il Governo Nazionale e l’ELN esprimono uno speciale riconoscimento e gratitudine. La continuità dell’accompagnamento della comunità internazionale è essenziale.

Riconoscendo che la pace è un bene di ogni democrazia, e con l’obiettivo di mettere fine al conflitto armato, di sradicare la violenza della politica, mettendo al centro la trattazione della situazione delle vittime, e di avanzare verso la riconciliazione nazionale mediante l’attiva partecipazione della società alla costruzione di una pace stabile e duratura.

Noi Delegazioni abbiamo concordato:

1) Installare in Ecuador un tavolo di conversazioni pubbliche.

2) Le sessioni del tavolo saranno effettuate in Ecuador, Venezuela, Cile, Brasile e Cuba. Questi paesi insieme alla Norvegia saranno i garanti.

3) Portare avanti conversazioni dirette e senza interruzioni tra le Delegazioni del Governo e dell’ELN.

4) Realizzare con la più grande celerità e rigorosità l’agenda.

5) Sviluppare la seguente agenda:

AGENDA

  1. Partecipazione della Società alla Costruzione della Pace

La partecipazione della società sarà:

a) In funzione di iniziative e proposte, che rendano possibile la pace, nel corso e nel contesto di questo processo.

b) Sui temi dell’agenda.

c) Un esercizio dinamico e attivo, includente e pluralista, che permetta di realizzare una visione comune di pace che favorisca le trasformazioni per la nazione e le regioni.

Democrazia per la Pace

La democrazia per la pace è lo scopo di questo punto dell’accordo:

a) Realizzare un dibattito che permetta di esaminare la partecipazione e le decisioni della società sui problemi che toccano la sua realtà, e che possa essere indirizzato su elementi costruttivi per la società.

b) Trattamento dei conflitti verso la costruzione della pace.

c) Revisione dell’ambito normativo e garanzie per la manifestazione pubblica. Trattamento della situazione giuridica degli accusati e condannati per azioni durante le mobilitazioni sociali.

d) Partecipazione della società alla costruzione di cittadinanza.

Trasformazioni per la Pace

Concordare trasformazioni per la pace è lo scopo di questo punto, tenendo conto:

a) Delle proposte trasformatrici elaborate dalla società, basate sui risultati del punto 2 di questa agenda (“Democrazia per la Pace”).

b) Dei programmi trasformatori per superare la povertà, l’esclusione sociale, la corruzione, e il degrado ambientale, alla ricerca dell’equità.

c) Dei piani alternativi integrali focalizzati sul territorio, che costituiscano opzioni economiche e produttive che diano benefici alle comunità.

Vittime

Nella costruzione di una pace stabile e duratura, è essenziale il riconoscimento delle vittime e dei loro diritti, così come il trattamento e la risoluzione della loro situazione sulla base della verità, della giustizia, della riparazione, dell’impegno a non ripetere e al non oblio. L’insieme di questi elementi gettano le basi per il perdono e preparano il processo di riconciliazione.

Fine del Conflitto Armato

L’obiettivo di questo punto è mettere fine al conflitto armato per sradicare la violenza nella politica e favorire il passaggio dell’ELN nella politica legale. Per cui si affronteranno i seguenti punti:

a) Definizione della futura situazione giuridica dell’ELN e dei suoi membri.

b) Condizioni e garanzie di sicurezza per l’ELN.

c) Condizione e garanzie per l’esercizio della politica per l’ELN.

d) Trattare la privazione della libertà dei membri dell’ELN processati o condannati.

e) Chiarire il fenomeno del paramilitarismo affinché non si ripeta.

f) Dinamiche e azioni umanitarie.

g) Cessate il fuoco e le ostilità bilaterale per mettere fine al conflitto armato.

h) Nell’ambito delle nuove circostanze generate da questo processo, si realizzerà un accordo sulle armi dell’ELN per mettere fine al conflitto armato.

Il governo farà gli aggiustamenti istituzionali e procedurali richiesti per dare una dovuta attuazione agli accordi a cui si giungerà su questo punto.

Applicazione

L’applicazione è diretta a rendere esecutivi gli accordi concordati in questa agenda, per attuare i cambiamenti che permettano di passare dal conflitto armato alla pace, tenendo conto di quanto segue:

a) La fase dell’applicazione degli accordi sarà definita da un Piano Generale Esecutivo, che sarà realizzato fondamentalmente con i piani specifici di ciascun punto dell’agenda. Suddetto Piano sarà elaborato in questo punto e comprenderà un calendario.

b) Il Piano Generale Esecutivo degli accordi includerà meccanismi di controllo, monitoraggio e verifica, che prevedranno la partecipazione della società, della comunità internazionale, del Governo e dell’ELN.

c) Il Piano Generale Esecutivo degli accordi contemplerà i seguenti aspetti: giuridico, politico, sociale, economico e diplomatico.

d) Accordo sul referendum per consolidare quanto pattuito e proiettarlo nel futuro.

e) Alla firma dell’accordo finale si darà inizio al Piano Generale Esecutivo degli accordi.

FASE PUUBBLICA

Informazione obiettiva al paese sul corso del dibattito e sugli avanzamenti del tavolo:

a) La società richiede una informazione obiettiva ed equilibrata sui dialoghi e il processo di pace; a tale scopo si favorirà, tra le altre cose, la comunicazione partecipativa.

b) Dichiarazioni congiunte alla fine di ciascun ciclo e quando le Delegazioni lo considerino conveniente.

c) Dichiarazioni di ciascuna Delegazione quando sia considerato conveniente, salvaguardando la riservatezza sui temi che congiuntamente sono concordati.

d) Il tavolo avrà i suoi propri strumenti di comunicazione, come comunicati congiunti, bollettini, pagina web e quelli che saranno concordati durante la fase pubblica.

La pedagogia per la pace si basa su:

a) La partecipazione della società.

b) L’influenza del tavolo sulla trasformazione del conflitto armato.

c) Creare un ambiente favorevole alla pace.

d) Comunicare questa pedagogia come elemento per la costruzione di una cultura di pace.

e) I dialoghi di pace si svilupperanno in un’atmosfera dalle maniere rispettose.

Funzionamento del Tavolo

a) Ciascuna Delegazione sarà composta al massimo da 30 rappresentanti. Alle sessioni del tavolo parteciperanno fino a 10 persone per Delegazione, 5 titolari e 5 supplenti.

b) Nella fase pubblica le conversazioni si svilupperanno secondo l’ordine dell’agenda stabilita. Qualsiasi cambiamento sarà fatto di mutuo accordo.

c) Una volta reso pubblico questo processo, si stabiliranno procedure con il tavolo dell’Avana per identificare temi sui quali sia necessario coordinamento e sincronia.

d) Per la fase pubblica le Delegazioni concorderanno un regolamento per il funzionamento del tavolo.

e) In ciascuna sessione di lavoro sarà stabilito il tempo della durata della seguente. La durata delle riunioni, le sospensioni tra le medesime e le consultazioni saranno definite secondo gli sviluppi e le necessità di lavoro congiunto o per delegazione. Sarà data priorità al tempo di lavoro congiunto per portare avanti l’agenda.

f) Ciascuna Delegazione avrà i consiglieri che consideri necessari per portare avanti il processo. Allo stesso modo il tavolo.

g) Per la trattazione delle proposte ricevute sui punti di questa agenda sarà data una speciale rilevanza alle raccomandazioni della società. Le Delegazioni definiranno la metodologia di lavoro e i modi con cui queste iniziative saranno esaminate, così come i meccanismi e le forme di partecipazione della società.

h) Durante la loro permanenza nella sessione di lavoro e negli spostamenti, saranno concordati sistemi di sicurezza per i membri delle delegazioni.

Finanziamento

Il Governo colombiano avrà a disposizione risorse per il funzionamento della propria Delegazione. Le spese relative all’ELN (Delegazione, consiglieri e attività da sviluppare nel corso del processo) saranno finanziate attraverso un fondo con risorse della cooperazione internazionale, che sarà fissato a questo scopo, e per il quale sarà costituito un gruppo di paesi per il sostegno e la cooperazione.

Marzo 2016

Delegazione dell’ELN per i Dialoghi

01 aprile 2016

Voces de Colombia – Ejército di Liberación Nacional

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Delegazione dell’ELN per i Dialoghi, “Acuerdo de Dialogos para la Pazpubblicato il 01-04-2016 in Voces de Colombia – Ejército di Liberación Nacional, su [http://www.eln-voces.com/index.php/dialogos-de-paz/agenda-de-paz/602-acuerdo-de-dialogos-para-la-paz] ultimo accesso 08-04-2016.

 

,

I commenti sono stati disattivati.