Gli argentini si sono riuniti nella Plaza de Mayo per difendere la libertà di espressione e sostenere il giornalista Víctor Hugo Morales.

Martedì scorso, migliaia di argentini si sono riuniti nella Plaza de Mayo di Buenos Aires per protestare contro la repressione e la censura del presidente Macri mediante l’applicazione di misure neoliberiste.

Gli argentini hanno difeso la libertà di espressione e hanno manifestato il loro sostegno al conosciuto giornalista e scrittore sportivo, Víctor Hugo Morales, che lunedì scorso è stato licenziato da Radio Continental, dopo 29 anni di lavoro nella stessa e dopo quasi otto anni di direzione del suo attuale programma “La Mañana”.

Morales ha detto che si tratta di una censura da parte del Governo argentino guidato da Macri. “Sento che questa è una vera miseria nella quale tocca al giornalismo in Argentina vivere”, ha denunciato il giornalista.

“Siamo qui per difendere la legge sui Media”, ha affermato Hugo Morales rivolgendosi alla concentrazione nella Plaza de Mayo. “Quello che avviene con questa legge è che ci ha svegliati, è la legge della gioventù, è stata l’utopia che è andata crescendo con i più giovani, è per questa legge dei Media che lottiamo”.

“Viva la legge sui Media, che ci ha dato moltissimi dolori di testa poiché non la attuano, in questo dolore abbiamo trovato un elemento che quasi rafforza la vita democratica, che è la discussione. Non dobbiamo avere paura della discussione, con questa discussione possiamo tornare a convincere. Possiamo dare alla politica una mano eccezionale”, ha detto il giornalista.

“Non ci facciano giocare 10 a 0 contro. I media che hanno delle responsabilità reagiscano e scendano a dire la verità su quello che sta avvenendo. Per quanto faccia male, li faccia pensare che il giorno seguente avranno un po’ meno regole”, ha aggiunto.

Hogo Morales ha criticato il presidente Mauricio Macri che “è entrato con forza ma per destituire i lavoratori”.

“Sapevamo che al governo avrebbe lavorato affinché quelli che hanno di più, abbiano di più, ma non sapevamo che sarebbe andato a colpire la dignità di tutti i lavoratori”, ha dichiarato.

12 gennaio 2016

TeleSur