A tre anni dall’inizio dei dialoghi all’Avana, danno l’indulto a 30 prigionieri politici


Il Governo e le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC) hanno fatto conoscere un comunicato congiunto che annuncia la liberazione di 30 detenuti politici, membri di questa guerriglia, “come parte dei gesti per creare fiducia” tra i gruppi negoziatori. La decisione si presenta quando il processo ha compiuto tre anni.

Trenta prigionieri beneficeranno dell’accordo tra il governo e le FARC, che è stato duramente criticato dai rappresentanti del partito Centro Democratico guidato da Álvaro Uribe Vélez. Paradossalmente, durante il periodo presidenziale di Uribe è stato concesso un indulto al capo guerrigliero “Rodrigo Granda”, conosciuto come il “cancelliere” delle FARC.

Il Governo ha chiarito che si tratta di un perdono per coloro che sono accusati unicamente del delitto di ribellione e che gli indultati riceveranno un sostegno psicosociale e accesso alla formazione per il lavoro.

Scioperi nelle carceri

Due settimane fa, millecinquecento prigionieri politici delle FARC hanno incominciato uno sciopero della fame per chiedere la libertà dei guerriglieri con gravi malattie. Secondo “René”, portavoce dei prigionieri dello Stabilimento di Reclusione dell’Ordine Nazionale (ERON) “La Picota”, le proteste sono avvenute in 18 carceri del paese.

“René” ha annunciato che le attività di disobbedienza civile chiedevano la libertà di 81 prigionieri, 11 dei quali si trovavano in grave stato. La risposta dell’Istituto Nazionale Penitenziario e Carcerario (INPEC) è stata di iniziare intimidazioni e segnalazioni poiché suggerivano che lo sciopero aveva l’obiettivo di giustificare una fuga, affermazione che è stata categoricamente smentita dal portavoce.

La fase finale

Il senatore Iván Cepeda ha annunciato nel suo indirizzo Twitter che “la decisione dell’indulto ai 30 prigionieri delle FARC dimostra che siamo andati avanti nel consolidamento dell’ultima fase del processo”.

Dalla polemica firma dell’accordo di giustizia, avvenuto a settembre, viene anticipata la fine del processo, in mezzo alle preoccupazioni delle organizzazioni sociali e dei difensori dei diritti umani che hanno manifestato la propria preoccupazione per l’aumento delle uccisioni dei propri dirigenti, per le minacce, la presenza paramilitare e i processi.

Tre anni di dialoghi

Il 19 novembre 2012 sono formalmente e pubblicamente iniziati i dialoghi di pace tra il Governo e le FARC. Lo storico fatto è andato avanti in mezzo a scontri armati, realtà che in più occasioni ha provocato dubbi sui progressi e la continuità del negoziato.

Oggigiorno sono stati sottoscritti accordi su tutto lo sviluppo agrario, sulla partecipazione politica, sul problema delle droghe illecite, tre dei cinque punti contemplati nell’Accordo generale per mettere fine al conflitto e per la costruzione di una pace stabile e duratura.

Le parti negoziatrici vanno avanti con fermezza verso la fine del processo. Nonostante ciò, non si conosce quale sarà il meccanismo di ratifica degli accordi: per il Governo dovrà essere un plebiscito, mentre per le FARC deve essere un processo vincolante e ampio, un’Assemblea Nazionale Costituente.

* Gruppo della Redazione e corrispondenti di Colombia Informa di Bogotá.

23 novembre 2015

Colombia Informa

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
A tres años del inicio de los diálogos en La Habana, indultan a 30 presos políticospubblicato il 23-11-2015 in Colombia Informa, su [http://www.colombiainforma.info/politica/ddhh-conflicto-y-paz/2905-a-tres-anos-del-inicio-de-los-dialogos-en-la-habana-indultan-a-30-presos-politicos] ultimo accesso 09-12-2015.

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