Dirigente di destra del Parlamento brasiliano apre la strada per giudicare la Rousseff


L’accettazione da parte del dirigente della Camera dei Deputati del Brasile, Eduardo Chnha, di una richiesta di giudizio politico contro la presidente del paese, Dilma Rousseff, apre oggi un lungo processo con un finale imprevisto.

Annunciando questa decisione, Cunha ha precisato che non c’erano motivi politici nella sua posizione di dare quest’anno luce verde ad una accusa contro la Rousseff per presunte anomalie nei conti pubblici.

Ha precisato di aver finora rifiutato 27 su 34 richieste di giudizio contro il capo di stato considerandole non conformi alla legge e poiché si riferivano ad atti commessi nell’anno passato, nel precedente mandato della governante.

Ho censurato tutte le richieste relative a fatti registrati nel precedente mandato per rispettare la Costituzione, ma ho accettato questa istanza perché la sua argomentazione è corretta, non ha errori formali e attribuisce alla dignitaria dei crimini di responsabilità fiscale riportati in questo 2015, ha affermato.

Membro del Partito del Movimento Democratico Brasiliano (PMDB), la massima autorità della Camera, non ha offerto dettagli sull’accusa presentata da vari avvocati e gruppi politici di opposizione.

Secondo la Magna Carta del Brasile, il presidente del paese può affrontare un giudizio politico quando esistono ragioni giuridiche che determinino la violazione di delitti di responsabilità fiscale per quanto riguarda anomalie nelle finanze pubbliche.

Dopo questo passo, ora si dovrà creare una Commissione speciale parlamentare, che sarà formata da 132 legislatori (66 congressisti e un ugual numero di supplenti) che avrà la missione di valutare la richiesta di giudizio politico e pronunciarsi dopo aver effettuato 10 sessioni plenarie.

Nel caso in cui questo consiglio si pronunci a favore del processo del capo di stato, questa decisione sarà presentata nella plenaria della Camera e dovrà contare sull’appoggio di 342 deputati su 513.

Approvando questa richiesta, la Rousseff sarebbe sollevata temporaneamente dalle sue funzioni per un massimo di 180 giorni per presentare la propria difesa al Senato, organo incaricato di decidere la destituzione dal capo di stato.

Nonostante ciò, tutto questo processo potrebbe essere annullato da una sentenza del Supremo Tribunale Federale (STF), nel caso in cui qualche parlamentare presenti una querela e che venga stabilito che la richiesta di giudizio sia carente di forza legale non contando su prove solide contro il capo di stato.

L’autorizzazione ad iniziare un processo di giudizio politico è avvenuta poco dopo che alcuni deputati del Partito dei Lavoratori (PT), al governo, hanno annunciato che avrebbero votato a favore della continuazione di un processo contro l’autorità parlamentare per una presunta mancanza di decoro.

La riunione della Commissione di Etica, nella quale sarebbe votata questa pratica, è stata posticipata poiché coincideva con la celebrazione di una sessione plenaria di questa istituzione.

Cunha, secondo alcuni mezzi di stampa locali, nei giorni scorsi ha minacciato di approvare la richiesta di giudizio politico, presentata da vari avvocati e partiti di opposizione, se avesse presagito di essere processato nel Consiglio di Etica.

Accusato di avere conti bancari non dichiarati in Svizzera, il dirigente della Camera è anche indagato dalla Procura Generale per aver ricevuto bustarelle da fondi deviati e per sporchi affari con la Petrobras.

02 dicembre 2015

Resumen Latinoamericano / Telesur-PL

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Líder derechista del legislativo brasileño, Eduardo Cunha, abre camino para enjuiciar a Rousseff” pubblicato il 02-12-2015 in Resumen Latinoamericano / Telesur-PL, su [http://www.resumenlatinoamericano.org/2015/12/02/lider-derechista-del-legislativo-brasileno-eduardo-cunha-abre-camino-para-enjuiciar-a-rousseff/] ultimo accesso 03-12-2015.

 

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