Il presidente dell’Ecuador ha rifiutato l’intenzione di Macri di escludere il Venezuela dagli organismi regionali e pensa che ci sia una “campagna denigratoria” contro i governi progressisti del Sudamerica. “Se qualche presidente o paese si crede arbitro del bene e del male in base a queste informazioni sarebbe molto grave”, ha affermato.

“Se in Venezuela ci sono perseguitati politici, che lo dimostri. Gli piaccia o non gli piaccia, è chiaro che in Venezuela c’è la democrazia”, ha affermato Correa consultato sulle dichiarazioni di Macri contro il governo di Nicolás Maduro.

Il presidente ecuadoriano ha detto che c’è una “campagna denigratoria” contro i governi progressisti della regione e portare a giustificazione una clausola democratica dell’Unasur o del Mercosur è qualcosa di “totalmente sbagliato”. Ha aggiunto che “se qualche presidente o paese si crede arbitro del bene e del male secondo queste informazioni sarebbe molto grave, terribile”.

Dopo il suo trionfo, Macri ha confermato che chiederà nella prossima riunione del Mercosur, che si svolgerà ad Asunción in dicembre, l’applicazione della clausola democratica del blocco per quanto concerne la persecuzione del governo venezuelano verso gli oppositori e anche per la mancanza di libertà di espressione. “Invocheremo la clausola democratica contro il Venezuela; gli tocca per gli abusi e per la persecuzione degli oppositori”, ha aggiunto il presidente eletto, che ha ricordato che questo tema è stato proposto nella sua campagna elettorale.

Correa ha detto che, a suo parere, “non è possibile” applicare questa clausola contro il Venezuela, giacché, “piaccia o no, in questo paese vige la democrazia” e un progetto politico che “si è stancato di vincere elezioni”.

D’altra parte, ha spiegato che l’integrazione latinoamericana non sarà compromessa dall’arrivo al potere di Macri con l’argomento che “la visione storica dell’integrazione supera le ideologie”. Ha puntualizzato che i nuovi presidenti che hanno assunto il mandato nella regione “hanno continuato con lo spirito dell’integrazione” e ha messo in guardia che il contrario “sarebbe un politica miope”.

25 novembre 2015

Resumen Latinoamericano