Atilio Borón “Dopo il Venezuela, gli Stati Uniti vengono per noi e per il Brasile”


Il riconosciuto politologo e ricercatore del CONICET ha fatto una analisi della situazione politica ed economica degli Stati Uniti che ha portato Barack Obama ad accusare pubblicamente il governo di Nicolás Maduro.

A colloquio con Luciano Galende e Nora Veiras, lo specialista ha affermato che “ogni volta che gli Stati Uniti hanno tirato fuori una di queste dichiarazioni, dopo c’è stata una guerra o una serie di attentati o dei disordini sociali”.

In questo modo Borón si riferiva riguardo alla dichiarazione pubblica del presidente Barack Obama che ha accusato il governo del Venezuela di minacciare la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

E ha ricordato che “qualcosa di molto simile è avvenuto con Muammar Gheddafi in Libia, Mahmud Ahmadineyad in Irán o Petro Poroshenko in Ucrania”.

E ha continuato: “quando vedo che c’è un sistematico modello di comportamento ancor di più serve prendere alcune precauzioni per evitare che qui torni a ripetersi ciò”.

Borón ha spiegato che in questo contesto “gli Stati Uniti stanno affrontando un momento molto difficile perché perdono posizioni nei differenti teatri di operazione nel mondo”.

“Hanno problemi in Europa con la Russia e l’Ucraina, hanno problemi in Medio Oriente che gli è scappato di mano dove il suo primo alleato va al Congresso a criticare la politica degli Stati Uniti in Iran e hanno problemi in Africa dove il gruppo estremista Boko Haram ha dichiarato la sua fedeltà al famoso ISIS”.

In questo quadro il Venezuela appare come il grande fornitore di petrolio degli Stati Uniti, non hanno il petrolio dell’Europa, non possono avere il petrolio del Medio Oriente né dell’Africa, allora vengono in Venezuela”.

Atilio Borón ha spiegato che gli Stati Uniti hanno bisogno del petrolio per mantenere attiva la loro macchina bellica e in questo quadro in Venezuela si potrebbero prevedere alcune situazioni che giustifichino una invasione nordamericana, in cerca di questo petrolio.

“Un auto-attentato nell’ambasciata nordamericana a Caracas che giustifichi un attacco, potrebbe essere una possibilità”, ha spiegato Borón e ha prospettato una ipotesi di questo caso con un drone (apparecchio aereo senza equipaggio) che lanci qualche ordigno esplosivo contro l’ambasciata.

“Potrebbero anche essere degli attentati di massa, come avvenuto molti anni fa in Italia, o incoraggiare qualche gruppo insurrezionale che si dichiari indipendente dal Governo di Maduro e cominci il processo di una guerra civile dentro il paese”.

Per Atilio Borón sarebbe molto importante che l’UNASUR agisca rapidamente.

“Deve agire rapidamente, molto veloce, come fece Néstor Kirchner nel 2010 quando avvenne il colpo di stato in Ecuador”.

E ha sentenziato che gli Stati Uniti “non solo vengono per il Venezuela, vengono anche per l’Argentina e per il Brasile”.

10 marzo 2015

Resumen Latinoamericano / Radio Nacional 

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
“Atilio Borón: Después de Venezuela, Estados Unidos viene por nosotros y por Brasil” pubblicato il 10-03-2015 in Resumen Latinoamericano / Radio Nacional , su [http://www.resumenlatinoamericano.org/2015/03/11/atilio-boron-despues-de-venezuela-estados-unidos-viene-por-nosotros-y-por-brasil/] ultimo accesso 12-03-2015.

 

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