La Polizia e i soldati delle truppe della Minustah (ONU) hanno represso con violenza i manifestanti. C’ è per lo meno un morto.
Ha sempre più senso l’esigenza che si ritirino le truppe di occupazione dell’ONU che servono solo a reprimere il popolo haitiano.
Questo venerdì la Polizia haitiana, coadiuvata da forze della Missione delle Nazioni Unite per la Stabilizzazione di Haiti (Minustah), hanno disperso migliaia di oppositori che hanno cercato di giungere fino al Palazzo Nazionale per chiedere a viva voce la rinuncia del presidente del paese, Michel Martelly, e del suo primo ministro, Laurent Lamothe.
I manifestanti, che hanno percorso varie strade di Port-au-Prince, non hanno rispettato il percorso che era stato concordato con la Polizia e si sono diretti verso la sede del Governo dove un forte contingente di polizia ha protetto il luogo con gas lacrimogeni e spari in aria.
Gli oppositori, in cambio, hanno risposto con il lancio di pietre e di altri oggetti contundenti come bottiglie e pezzi di metallo, oltre a fare barricate in vari punti della capitale dove hanno fatto ardere pneumatici e causato il caos del traffico.
La manifestazione è stata organizzata dal partito Familia Lavalas, che è guidato dall’ex presidente haitiano Jean Bertrand Aristide, che affronta un processo giudiziario per presunta corruzione quando aveva diretto il paese.
Gli oppositori haitiani hanno gridato nelle strade contro le raccomandazioni della Commissione Consultiva, un gruppo di 11 notabili designati da Martelly per cercare una via d’uscita all’agitazione.
Questa commissione ha raccomandato una tregua politica, le dimissioni del primo ministro Lamothe, quella del presidente del Consiglio Superiore del Potere Giudiziario, così come la rinuncia dei membri del Consiglio Elettorale Provvisorio.
I manifestanti, tra i quali si trovavano i dirigenti Rony Timothée e Byron Odigé, liberati ieri dopo due mesi di prigione, hanno gridato che anche Martelly doveva rinunciare.
I dirigenti dell’opposizione erano stati rinchiusi per delle accuse su presunte azioni vandaliche, ma mai sono stati portati davanti ad un giudice né gli è stato istruito un processo.
L’opposizione a Martelly ha chiesto, inoltre, la liberazione di altri dirigenti, come i fratelli Enold e Josué Florestal, Louima Louis Juste e Jean-Robert Vincent.
15.12.2014
Resumen Latinoamericano
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
“Violentas protestas en Haití exigen renuncia del presidente Martelly” pubblicato il 15-12-2014 in Resumen Latinoamericano, su [http://www.resumenlatinoamericano.org/?p=6947] ultimo accesso 15-12-2014. |