Comunicato Pubblico: I prigionieri Mapuche del carcere di Angol terminano lo sciopero della fame


La mobilitazione iniziata nel carcere di Angol da quattro prigionieri politici Mapuche e che è stata appoggiata con grande forza dalle comunità in resistenza nel Wallmapu e nelle case mapuche reti di appoggio e dalle organizzazioni sociali di Temuco, Concepción e Santiago, questo giovedì è arrivata al suo termine dopo che il governo cileno aveva accettato di rivedere la Legge Antiterrorismo e la Legge Civile che ha utilizzato con i testimoni a volto coperto, di trasferire i detenuti nel centro di educazione e lavoro di Victoria, e di inviare Mariano Llanca Tori in un ospedale per cure ed esami, mentre inizia la pratica per il suo indulto per ragioni umanitarie a causa del suo grave stato di salute.

In concreto, l’accordo al quale si è arrivati nella riunione di ieri dove hanno partecipato i portavoce degli scioperanti e i rappresentanti del governo della Bachelet a Temuco stabilisce 3 punti che devono essere rispettati dallo stato del Cile e dalle sue istituzioni:

  1. Ingresso degli scioperanti nel Centro di Studio e Lavoro di Victoria, entro un termine massimo di 60 giorni.
  2. Costituzione di un tavolo di lavoro sullo studio della figura dei testimoni anonimi o a volto coperto, protetti dalla legge antiterrorismo, con lo scopo di modificare la legge.
  3. Valutazione della situazione di Mariano Llanka Tori, con l’obiettivo di ottenere l’indulto presidenziale.

Fredy Marileo, portavoce dei comuneri detenuti, ha comunicato a Radio Bio Bio che “gli accordi a cui si è giunti sono un trionfo tanto per gli scioperanti come per le comunità del popolo mapuche che hanno appoggiato la mobilitazione. Ha riferito, inoltre, che quest’oggi (ieri) i quattro peñi (fratelli, ndt) saranno trasferiti nell’ospedale di Nueva Imperial”.

Ma lo sciopero della fame non solo è stato un successo per gli scioperanti internati nel carcere di Angol. È stato anche una dimostrazione della forza che le comunità in resistenza possono esercitare nei propri distinti territori per conseguire richieste non solo sul piano penitenziario, ma anche per quanto riguarda le richieste territoriali e il controllo di questi. Poiché è diventato chiaro che questa pressione, esercitata soprattutto con azioni di sabotaggio, dà al Popolo Mapuche frutti positivi, giacché questa medesima pressione, praticata per anni, ha dato i maggiori progressi in materia di recupero del territorio e con l’espulsione di latifondisti, imprese forestali e testimoni protetti, inclusa ora l’espulsione del Procuratore Luis Chamorro riconosciuto persecutore razzista e antimapuche.

16 maggio 2014

 

COMUNICATO PUBBLICO SCIOPERO DELLA FAME ANGOL

Alla nostra nazione mapuche, in modo speciale alle comunità in resistenza e all’opinione pubblica nazionale ed internazionale, comunichiamo quanto segue:

Kiñe: Annunciamo ufficialmente la fine dello sciopero della fame portato avanti dai nostri peñi, Luis Marileo Cariqueo, Leonardo Quijón Pereira, Cristian Levinao Melinao, dopo 39 giorni di digiuno. La sua conclusione si deve per il fatto che è stata raggiunta una gran parte delle richieste sollecitate dai nostri peñi.

Epu: Detto accordo sottoscritto con lo stato wingka (straniero, ndt), stabilisce:

  1. Che sarà costituita una commissione di esperti che rivedrà la legge antiterrorismo, ma soprattutto, l’uso razzista ed illegale dei testimoni segreti nel procedimento ordinario, con la legge penale comune. Questo è molto importante non solo per i peñi in sciopero, ma per l’insieme di pu peñi ka pu lamngen(dei fratelli e delle sorelle, ndt) che lottano per la rivendicazione territoriale, che oggi sono perseguitati e incarcerati con questo procedimento ordinario. È stato proposto come nostro rappresentante in questa commissione l’avvocato Nelson Miranda Urrutia e, come esperto del tema, è stata sollecitata la partecipazione del difensore penale pubblico Pelayo Vial Campos; con lo scopo che sia definitivamente chiarita l’illegalità dell’uso di questo strumento arbitrario, razzista e discriminatorio.
  2. Che i nostri peñi saranno trasferiti al C.E.T. di Victoria, una volta che sarà autorizzato il perimetro di detto Centro e quando le loro condizioni di salute si saranno stabilizzate nell’Ospedale Interculturale di Nueva Imperial, dove già si trovano in cura, che era la loro richiesta. Il trasferimento al C.E.T. sarà effettuato entro un termine massimo di 60 giorni, direttamente dall’ospedale. All’interno del Centro di Studio e Lavoro di Victoria saranno sottoposti al regime proprio di suddetto centro, senza nessuna differenziazione rispetto agli altri reclusi.
  3. Il nostro peñi Mariano Llanka Tori si trova internato nell’Ospedale Regionale di Temuco, giacché le sue condizioni mediche sono gravi e deve essere sottoposto ad almeno una operazione importante, oltre a molteplici esami. Il compromesso ottenuto dal governo è di garantire il miglior trattamento tendente a stabilizzare la sua situazione sanitaria. Riguardo a quanto detto prima, il fatto è che la richiesta di indulto e la sua risoluzione viene rinviata fino a quando il peñi si troverà in migliori condizioni di salute e in quell’occasione si deciderà se concedere l’indulto o se accederà ai normali benefici di libertà.

Küla: Gli accordi già segnalati significano un grande trionfo della lotta autonoma e indipendente delle comunità in resistenza del Wallmapu. Fin dall’inizio è stato prospettato che questo sciopero sarebbe stato portato avanti solo dai mapuche, e che qualsiasi settore che lo appoggiasse sarebbe stato il benvenuto, ma la sua conduzione, la rappresentanza e la mobilitazione non poteva essere mediata da persone o istituzioni estranee al nostro popolo-nazione in lotta. Durante il periodo dello sciopero abbiamo ricevuto l’appoggio incondizionato dei peñi e delle lamngen di differenti lof (località, ndt), territori e città, viene riconosciuto il sostegno dei cileni solidali attivi con la nostra lotta, un riconoscimento speciale al peñi Juan Carlos Reinao e alla nostra wenüy (amica, ndt) Carmen Nilda Novoa, per simbolizzare con loro il sostegno disinteressato di mapuche e non mapuche; ma dobbiamo anche segnalare che ci sono stati vari tentativi di alcuni di accodarsi o di cercare di apparire mentre guidano una lotta che sorge e si sviluppa dalle comunità in resistenza.

Ripetiamo una volta di più, non abbiamo bisogno né di portavoce né di rappresentanti estranei alle comunità in resistenza, come abbiamo storicamente dimostrato con la nostra lotta.

Meli: Informiamo che anche il peñi Cristian Curinao Catrileo ha interrotto il suo sciopero della fame, dopo 5 giorni di digiuno. Il peñi si trova in prigione cautelare proprio per la testimonianza di un teste segreto, fatto che nega il minimo diritto alla difesa. Saremo attenti alla revisione delle misure cautelari che saranno sollecitate con carattere di urgenza.

Kechu: Riconfermiamo il machi (guaritore, ndt) Celestino Córdova come nostra autorità ancestrale, oggi ingiustamente in prigione politica e manifestiamo che appoggeremo attivamente le azioni che saranno portate avanti tendenti a raggiungere gli obiettivi del suo sciopero della fame.

Con l’esempio dei nostri peñi che hanno messo a rischio le proprie vite lottando per la dignità di tutto il loro popolo, facciamo un appello ad estendere il recupero territoriale, avanzando verso la ricostruzione e la liberazione del nostro popolo-nazione mapuche.

Libertà per tutti i prigionieri politici mapuche!

Basta militarizzazione sul territorio Mapuche!

CHE CONTINUI LA NOSTRA LOTTA!

VINCEREMO SEMPRE!

Freddy Marileo

Carolina Marileo

Hugo Melinao

Jaime Marileo

Dal territorio recuperato di Chekenko, 16 aprile 2014.

 

País Mapuche

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
“Comunicado Publico: Prisioneros Mapuche de cárcel de Angol finalizan huelga de hambrepubblicato il 16-05-2014 in País Mapuche, su [http://paismapuche.org/?p=8967] ultimo accesso 20-05-2014.

 

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