Il Paraguay ha vissuto una storica giornata con uno sciopero generale di massa e di successo


Migliaia di manifestanti hanno marciato per la capitale. I due principali gruppi convocanti hanno fatto i comizi finali nella piazza della Democrazia e di fronte al Congresso. Anche in vari punti del paese continuano le proteste. Nonostante la campagna del governo, non ci sono stati morti né feriti. Gli organizzatori parlano di una ripresa del movimento sociale, e di una alleanza operaia contadina.

I fronti operai, studenteschi e contadini si sono concentrati dopo mezzogiorno nelle piazze della Democrazia e delle Armi, di Asunción. L’ultima colonna in marcia è stata quella del Congresso Democratico, che con 1500 persone è partita da piazza Italia, in direzione del Congresso. Alle 8.00 della mattina, la Federazione Nazionale Contadina, insieme ad altre organizzazioni, è partita dal Seminario Metropolitano verso il Congresso. Da parte loro, le organizzazioni della Plenaria delle Centrali Sindacali ed altri che hanno partecipato alla maggioranza dei picchetti di Asunción e dell’Area Metropolitana, si sono trovati a Maresciallo López e Perù, per successivamente marciare, verso mezzogiorno, a piazza della Democrazia.

Piazza della Democrazia

Lavoratori e studenti sono confluiti a piazza della Democrazia, dove è stato fatto il comizio finale. In mezzo ad atti di satira e di teatro di strada, che rappresentavano la miseria del salario minimo, i rappresentanti delle organizzazioni hanno fatto i loro discorsi.

All’inizio dell’atto è stato fatto un minuto di silenzio in ricordo del Marzo Paraguyano. Sono stati ricordati anche i prigionieri di Curuguaty. “Libertà ai prigionieri che hanno lottato”, gridava la massa.

I manifestanti hanno giurato che la legge sull’Allenza Pubblico Privato non verrà applicata.

“No clienti. Non lo siamo. Siamo studenti con diritto all’educazione”, dicevano i canti degli studenti.

Si vedevano passare mezzi quasi vuoti della linea 23, che erano respinti dai manifestanti, mandando maledizioni al presidente degli impresari del trasporto, César Ruíz.

Nei discorsi si è fatto riferimento alle attività all’interno del paese.

Ati Snead, della Centrale Unitaria dei Lavoratori (CUT) ha detto che lo sciopero segna un momento storico per la classe lavoratrice. Ha respinto le minacce del governo di dichiarare illegale lo sciopero. Ha sottolineato che la partecipazione è stata del 90%.

Julio López, della Centrale della Classe Lavoratrice, si è congratulato con i partecipanti ai picchetti, ha detto che per la prossima settimana sono in condizione di fare anche un altro sciopero generale. Sono ancor più forti per chiedere la revoca della legge sull’APP, ha garantito. È un momento di ripresa del movimento sindacale, per occupare il posto che gli corrisponde e abbattere i nefasti piani di consegna, ha precisato.

Ha chiuso il comizio di piazza della Democrazia, e vari manifestanti hanno marciato per unirsi a quelli di piazza delle Armi.

Di fronte al Congresso

A piazza delle Armi e nei dintorni si sono riunite le organizzazioni Otep SN, UNE SN, ONAC, FNC, MHP (Sindacati dei mulini per la farina del Paraguay), MCP, CSC e PPP, tra gli altri.

Il comizio finale è iniziato alle ore 14,00. Hanno preso la parola i rappresentanti del Partito Paraguay Pyahura (PPP). La conquista più grande di questa azione congiunta è di porci una meta, per allearci e portare la nostra patria verso la liberazione, ha detto la portavoce del PPP.

Successivamente ha parlato Luis Aguayo, del Tavolo di Coordinamento Nazionale delle Organizzazioni Contadine (MCNOC). “Sulla menzogna trionfa la verità, sulle grandi manovre del governo, trionfa la verità, il popolo organizzato, sia della campagna o della città, costruisce la storia con il sacrificio”, ha affermato il dirigente contadino, riguardo alla campagna di paura portata avanti dal governo contro la manifestazione. Aguayo ha criticato l’APP, la “parola d’ordine di svendita e consegna della sovranità” del governo.

Ha messo in risalto la scelta unitaria di costruire un progetto differente e di ottenere la riforma agraria. Ha chiesto anche la libertà dei prigionieri politici di Curuguaty. “Marina Cué deve essere riconsegnata ai contadini, oggi i contadini compiono 40 giorni di sciopero della fame”, ha ricordato.

 “Contro la svendita”

Successivamente ha preso il microfono Teodolina Villalba, segretaria generale della FNC. “Saluti combattenti a coloro che da domenica si sono mobilitati per partecipare alla marcia contadina e allo sciopero generale”, ha detto all’inizio. “Da parte del FNC py’a rory (in lingua guaranì, ndt) a tutti i settori”, ha detto. Ha detto che ci sono molti problemi per i quali è necessario lottare, per una vita migliore e un modello di sviluppo nazionale.

“Sciopero generale contro la svendita. Popolo paraguayano andiamo alla lotta”, la moltitudine faceva in coro.

“Questa è la classe contadina che lotta per un modello di sviluppo, tekoteve jajoaju”, ha precisato. Ha avvertito che Cartes concluderà degli affari milionari che non andranno a beneficio del popolo.

Che movy’a jaime ojovare, dà speranza per mantenere e crescere per un modello di sviluppo”, ha detto.

90% di partecipazione

Successivamente ha parlato il segretario della Centrale Nazionale dei Lavoratori, Juan Torales. Lo stesso ha affermato che si è raggiunto il 90% di partecipazione allo sciopero.

Dopo altri vari interventi, poco prima delle ore 16.00, si è concluso lo sciopero generale, che è stato effettuato dopo 20 anni.

Video: http://www.youtube.com/watch?v=LFsXf4jhTfE&feature=share&list=UUC5sttFtMdFu4siUVcjv28w

26-03-2014

Resumen Latinoamericano

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
“Paraguay vivió un día histórico ante la exitosa y multitudinaria huelga general pubblicato il 26-03-2014 in Resumen Latinoamericano, su [http://www.resumenlatinoamericano.org/?p=2772] ultimo accesso 27-03-2014.

 

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